Marotta esprime scetticismo sui tempi del nuovo stadio: “Siamo in Italia”. Durante il “Merger e Acquisition Summit 2025”, ha evidenziato l’iter burocratico complesso. Inter e Milan hanno presentato una proposta, ma l’attesa frena gli investimenti. In Champions, la squadra è competitiva, con ricavi significativi, ma il gap con le europee è ampio
Durante il “Merger e Acquisition Summit 2025”, Beppe Marotta, amministratore delegato dell’FC Internazionale Milano, ha espresso le sue preoccupazioni riguardo ai tempi di realizzazione del nuovo stadio, che dovrebbe sorgere in compartecipazione con il Milan. La sua analisi mette in luce le difficoltà strutturali e burocratiche che caratterizzano il panorama italiano, evidenziando come, negli ultimi anni, siano stati costruiti in Europa ben 153 stadi, mentre l’Italia ha visto solo due nuove strutture.
Marotta ha sottolineato che l’iter burocratico italiano è complesso e spesso rallenta il progresso. Recentemente, Inter e Milan hanno presentato una proposta di acquisto per l’area destinata al nuovo impianto, ma immediatamente dopo è intervenuta la Procura della Repubblica, seguita dalle verifiche della soprintendenza, che tutela il patrimonio storico e paesaggistico. Questi passaggi, sebbene necessari, allungano i tempi e possono allontanare potenziali investitori, creando un clima di scetticismo riguardo la realizzazione del progetto.
Nonostante le difficoltà legate al nuovo stadio, Marotta ha anche parlato con ottimismo della posizione dell’Inter nelle competizioni europee e nazionali. Attualmente, la squadra è coinvolta in tre competizioni e mira a raggiungere traguardi significativi, tra cui la semifinale di Coppa Italia contro il Milan. L’amministratore delegato ha sottolineato come la stabilità della squadra, mantenuta sotto la guida della proprietà, abbia contribuito al successo attuale.
In merito ai ricavi, Marotta ha fatto un confronto tra i guadagni derivanti dalle competizioni europee e quelli generati dalla Serie A. Ha evidenziato che, in Champions League, l’Inter ha già accumulato circa 100 milioni di euro in dieci partite, mentre un eventuale scudetto in campionato porterebbe circa 95 milioni, ma attraverso 38 gare. Questi dati pongono in evidenza l’importanza di un riequilibrio economico, soprattutto in un contesto in cui i diritti TV e i ricavi da matchday continuano a rappresentare una sfida significativa rispetto ai club europei, che distanziano l’Inter di circa 60-70 milioni di euro.
Marotta ha ribadito l’importanza di affrontare le sfide con armonia e senza conflitti, un approccio che potrebbe rivelarsi cruciale per il futuro dell’Inter e del calcio italiano in generale. La capacità di attrarre investimenti e sviluppare infrastrutture moderne sarà fondamentale per mantenere la competitività delle squadre italiane in un panorama europeo sempre più agguerrito.
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