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Norimberga e Hannover, storie di retrocessioni annunciate

La lotta al titolo rimane ancora in piena vita, così come la corsa alla Champions League. La penultima giornata della Bundesliga 2018/19 ha però espresso altri verdetti, più in basso in classifica: la retrocessione di Hannover e Norimberga, sancita dalla vittoria dello Stoccarda per 3-0 sul Wolfsburg. Gli svevi hanno blindato il terzultimo posto – che varrà il playout contro la terza di 2.Bundesliga – toccando quota 27 punti, irraggiungibile per entrambe le squadre all’ultima giornata. 21 i punti per l’Hannover, 27 per il Norimberga. Ma già da diversi mesi il destino di entrambe le squadre sembrava già segnato: entrambe si sono alternate nelle ultime due posizioni dalla quindicesima giornata, senza mai dare la vera impressione di poterne uscire.

Hannover, il secondo miracolo non riesce

I Roten venivano da una stagione incredibile, con una salvezza raggiunta in largo anticipo sotto la guida di André Breitenreiter. L’ex tecnico dello Schalke era stato confermato anche per questa annata, ma dopo un inizio che lasciava qualche minima speranza la situazione è iniziata a precipitare, tanto da portare all’avvicendamento in panchina con Thomas Doll, che non ha fatto meglio.  L’infortunio di Füllkrug, attaccante che l’anno scorso ha trascinato la squadra con 14 goal (e già ceduto al Werder Brema), ha di fatto privato i Roten dell’unico appiglio credibile rimasto quest’anno. La buona qualità di alcuni singoli come Walace, Anton e Maina non è stata sufficiente, soprattutto perché si è chiesto troppo ad altri elementi.

L’emblema della situazione è Weydandt, attaccante 23enne che fino all’anno scorso giocava in Regionalliga e si è ritrovato quasi per caso in Bundesliga. Ha fatto il suo, 6 goal, ma non è stato ovviamente abbastanza per compiere un altro miracolo-salvezza. L’Hannover ha di fatto vissuto una stagione in cui è andato tutto storto (come sottolineato anche nel tweet qui sotto) e non poteva che finire con la retrocessione. Hanno anche pesato le cessioni in estate di Harnik, Sané e Klaus, tre elementi essenziali per Breitenreiter nella scorsa stagione.

Norimberga, il cuore non sempre basta

Diversa la situazione per Der Club, tornato in Bundesliga soltanto nel maggio scorso. La squadra vive un momento di grossa difficoltà economica e non si è potuta permettere acquisti di un certo calibro, accontentandosi di mantenere in larga parte i giocatori che l’anno scorso avevano centrato la promozione. In pochissimi tra i nuovi arrivati avevano esperienza in Bundesliga: già dalle prime battute della stagione era evidente quanto sarebbe stato complicato per Köllner portare in salvo il Norimberga. Tanto che alla fine il tecnico, che l’anno scorso era stato uno dei migliori in Zweite, non ha nemmeno finito la stagione in panchina.

Così come per l’Hannover, non si è trattato di crolli verticali verso il basso come quelli che hanno vissuto ad esempio Schalke e Stoccarda, l’anno scorso rispettivamente al secondo e settimo posto. Semplicemente i limiti sono stati troppi e non superabili soltanto con l’organizzazione e con la determinazione messa in campo. Soltanto in 4 partite il club della Franconia ha prodotto più di un goal, finendo per essere il peggior attacco della Bundesliga con soltanto 25 reti all’attivo. Troppo poco per pensare di togliersi dalla zona retrocessione. L’epilogo è stato quello triste e annunciato del ritorno immediato in seconda divisione.

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