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Cosa non funziona nei Galaxy di Ibrahimovic?

Dopo due vittorie consecutive, entrambe senza il fuoriclasse svedese in campo (espulso nella prima e di conseguenza squalificato nella seconda), i Los Angeles Galaxy tornano a perdere e lo fanno davanti al pubblico amico dello StubHub Center contro una Dallas FC costantemente in controllo della partita. Il risultato è meno eloquente di quanto abbia detto il campo, 3-2, e soprattutto è figlio della doppietta di Zlatan Ibrahimovic tornato a segnare dopo oltre un mese raggiungendo quota 5 gol in Major League Soccer. Dovesse chiudersi oggi la Regular Season i californiani resterebbero fuori dai playoff, inaccettabile per una squadra la quale può contare su quello che probabilmente è il miglior calciatore del campionato. Dunque, cosa c’è che non va? Abbiamo provato ad analizzare i difetti della formazione allenata da Schmid per trovare una soluzione a questo rompicapo.

Ibrahimovic-dipendenti – Così come detto da Sampaoli per Messi, “impossibile non dipendere da un calciatore del genere” vale anche per Schmid con il proprio centravanti. Il fuoriclasse svedese è da sempre innamorato del pallone e cerca costantemente l’appoggio dei compagni per costruire trame offensive di maggior qualità. Questo continuo deresponsabilizzare i giocatori al fianco di Ibra non sta facendo altro che indebolire la manovra offensiva dei Galaxy che vive solo ed esclusivamente delle intuizioni di Zlatan (e di qualche accelerazione di Alessandrini). Non è un caso che nella partita in cui Ibrahimovic si è fatto espellere e nella successiva che ha saltato per squalifica siano arrivate due vittorie: ovviamente l’ex Manchester United non è il colpevole di questa situazione, anzi, ma una squadra con maggiore equilibrio permetterebbe anche a quest’ultimo di rendere al meglio.

Una fase difensiva disastrosa – Nelle ultime sette partite, eccezion fatta per i due successi arrivati entrambi con il risultato di 1-0, sono arrivate cinque sconfitte che hanno messo sul banco degli imputati il reparto arretrato a disposizione di Schmid e lo stesso Schmid, per l’appunto: i Galaxy sono riusciti nella difficile impresa di subire quattordici gol in cinque partite (quasi tre reti ogni novanta minuti) e anche nella sfida di stanotte contro Dallas gli errori sono stati piuttosto evidenti.
Il primo centro degli ospiti è figlio di una strepitosa azione corale condotta da Dias ma Hollingshead, al momento della conclusione, è lasciato totalmente da solo dai padroni di casa; lo stesso centrocampista statunitense in occasione del raddoppio ha tutto il tempo del mondo per mettere il pallone sulla testa di Colman; per finire la terza marcatura è il manifesto dei limiti difensivi di questo club, la squadra di Los Angeles perde un possesso banalmente e non riesce ad accorciare sulla squadra avversaria che in contropiede può fare letteralmente quello che vuole  e chiudere definitivamente i conti. Bisogna migliorare ed anche in fretta, il treno per i playoff non aspetta neanche Zlatan Ibrahimovic.

Gianmarco Galli Angeli

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