Dopo le prime 4 giornate a pieno punteggio per l’Anderlecht, la super sfida in casa dei campioni uscenti del Brugge è stata fatale per i viola: gli osservati speciali Leandro Dimata e Ivan Santini hanno sicuramente deluso le grandissime aspettative poste dopo le prime 4 giornati, statisticamente incredibili a livello realizzativo per la coppia d’attacco dell’Anderlecht; a gioirne sicuramente è stato Ivan Leko, che dopo aver preparato una grande partita difensivamente, è riuscit a concedere un solo tiro nello specchio della porta al pericoloso Santini.
La vittoria ha sicuramente riportato in auge le quotazioni del Brugge che ha mostrato appannamenti insoliti nelle prime partite, soprattutto per una fase difensiva ancora in rodaggio: Leko ha infatto dichiarato in conferenza stampa quanto l’affiatamento tra i tre terminali difensivi stia aumentando (di fondamentale importanza è stato l’apporto di Denswil), e come lo spostamento di Vanaken 10 metri dietro al cerchio di centrocampo stia aiutando la gestione della palla in uscita.
Di tutt’altro avviso è stata la partita dell’Anderlecht, che in controtendenza rispetto alle ultime uscite, non è riuscita a trovare quegli automatismi offensivi in grado di liberare al tiro le due punte: tutto ciò ha negato la sopravvivenza del momento d’oro della coppia Santini-Dimata, tandem in grado di registrare 12 gol in sole 4 giornate: proprio il croato Santini, fautore di due triplette nelle prime due giornate di campionato ha esternato la propria difficoltà nell’ultima partita nel trovare spazi giocabili, soprattutto per la grande densità formata a livello difensivo da parte del Brugge, grazie alla composizione del 5-3-2 in fase di non possesso.
Deludente anche è stata la prova di Amuzu, preferito al sicuramente più esperto Bakkali, non in grado di creare superiorità numerica sulla fascia sinistra, centro nevralgico delle opzioni offensive viola: scelta singolare quella di Vanhaezebrouck, che ha poi giustificato in conferenza stampa la sua decisione, affermando di voler avere maggior controllo del possesso palla, rinunciando all’inventiva palla al piede che avrebbe potuto dare il belga Bakkali.
Adesso la classifica recita un pari punti in testa tra Genk e Brugge a 13 punti, con l’Anderlecht ad inseguire ad un solo punto di svantaggio: sicuramente perdere il primo scontro diretto per l’Anderlecht tenderà a ledere le convinzioni conquistate nelle prime agevoli vittorie di inizio stagione, con le squadre in coda pronte ad approfittarne; il Brugge invece sembra riacquistare quell’equilibrio che lo scorso anno aveva portato la squadra di Leko a dominare la regular season, per poi vincere più o meno agevolmente il titolo di Campione del Belgio.
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