Cando hai paxón probabilmente torni a Vigo. Il 18 giugno scorso Siviglia e Celta Vigo hanno raggiunto un accordo per permettere a Nolito di tornare a casa, nel Celta Vigo che gli ha regalato l’esperienza al Manchester City e poi in Andalusia. Seppur nato a Sanlucar de Barrameda, in provincia di Cadice, e cresciuto calcisticamente nella regione prima di passare in blaugrana, la città che ama di più è Vigo e la maglia quella celeste.
La direzione che sta prendendo la sua carriera assomiglia incredibilmente a quella di Iago Aspas, con le dovute proporzioni. Iago, galiziano dalla nascita e appartenente da quando abbiamo memoria alla famiglia celtista, è il Celta, nonostante le cattive esperienze a Liverpool e Siviglia. Negli ultimi cinque anni, specialmente negli ultimi due, la sola presenza/assenza in campo ha determinato in maniera significativa la stagione dei celestes al punto che definirlo un idolo è riduttivo. Da Nolito non ci si aspetta ovviamente lo stessa incisività di Iago, ma esperienza e qualità al servizio di Oscar García.
Nonostante le difficoltà, sembra finalmente che l’allenatore catalano sia riuscito a creare qualcosa a Vigo, forse l’identità di cui il Celta aveva bisogno da tempo. Ora, c’è bisogno di azzerare la stagione negativa disputata dai celestes e ripartire dalle prestazioni positive offerte nel 2020. E non sono poche, perché nelle 23 gare della gestione García, il Celta ha perso soltanto 6 volte (5 in trasferta), ritrasformando il Balaídos in uno stadio ostico, pareggiando con Real, Atletico e Barça e vincendo contro realtà più solide come Siviglia e Real Sociedad.
Chi pensa a Nolito come a un calciatore tornato a casa per invecchiare in tranquillità dovrà ricredersi. L’esterno ex City, a Siviglia inspiegabilmente oscurato dall’arrivo di Suso, ha partecipato attivamente alla causa terzo posto di Lopetegui figurando come titolare fisso nella prima metà stagione. Tre gol e un assist è un bottino magro per un esterno, ma con il passare del tempo ha perso fiducia e motivazione e inoltre non è mai stato un “calciatore da statistiche”. Al Celta però si è presentato con un gol (su calcio di rigore) e un assist bellissimo per Santi Mina; la seconda rete in maglia celeste è arrivata con una punizione geniale contro il Betis. E ciò che sorprende è che non le ha nemmeno giocate tutte da titolare. Nei big match contro Atletico e Barça, in cui il Celta si è schierato con un 3-5-2, Nolito è rimasto seduto in panchina (entrando molto bene per l’ultima mezz’ora di gara) evitando quelle che possiamo definire “partite di sacrificio”.
Il Celta si prepara a lottare per il ritorno in Europa e tra i protagonisti figureranno senza dubbio il neo acquisto Nolito e Oscar Garcia, entrambi legati a Vigo con un contratto fino al 2022. C’è fin troppa qualità nella plantilla del Celta per deludere ancora, è giunto il momento di vederlo sbocciare.
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