“Odio questo giorno, l’ultimo del calciomercato, e sono proprio contento che alle 12 sarà tutto finito. Non so nulla di Prijović e non voglio sapere nulla, né di lui, né di altre sorprese. Voglio solo che questo giorno finisca”. Razvan Lucescu, che negli ambienti del PAOK Salonicco è soprannominato Il Generale, questa volta ha proprio perso la pazienza. I giornalisti lo stavano tartassando con domande continue su nomi vari e per lui l’ultimo giorno di trattative, την τελευταία μέρα των μεταγραφών, sarà stato – per sua ammissione – un parto gemellare. Peraltro si dava credito alla partenza di Aleksandar Prijović, capocannoniere della scorsa Super League con 14 reti, che alla fine è però rimasto al Toumba salvo salutare a gennaio e condividere per altri quattro mesi lo spazio con volto nuovo.
I nomi accostati al PAOK nelle ultime ore erano principalmente due: Lazar Marković e Teemu Pukki. Alla fine ecco un terzo, Nikos Karelis, in prestito dal Genk, che già nel 2012 era stato a un passo dal vestirsi di bianconero. In quell’occcasione però l’affare non si chiuse per 50mila euro e dunque Nikos se ne sarebbe andato all’Amkar Perm’. “Ho iniziato a giocare a calcio a sei anni – s’è presentato il nuovo numero 11 – il mio allenatore voleva che diventassi un campione di nuoto, mi fece tuffare dall’alto e quando sono tornato a casa ho iniziato a piangere. Non so perché ho risposto così bruscamente, ma ricordo di aver detto a mia madre che avrei voluto giocare di nuovo a calcio”. Così, tra alberi scalati e sigarette mangiate: “Mi hanno portato all’ospedale per toglierle”. Nikolaos Karelis è arrivato al grande calcio partendo da Candia, comune situato sull’isola di Creta e precedentemente noto come Iraklion, ai tempi degli scali marittimi minoici. Nel 2008 s’era messo a servizio dell’Ergotelis e nel 2012 si trasferiva all’Amkar Perm: “Qui mi sono reso conto di dover lavorare ancora di più, la temperatura media in Russia era di circa -20° e solo due miei compagni parlavano inglese con la squadra. Avevo persino problemi a comprare l’acqua nei negozi, visto che non parlavo la lingua”.
Trascorsi lentamente i primi mesi, basati su videochiamate via Facebook e le visite del fratello, Nikos ha progressivamente imparato a cucinare e s’è rassegnato all’idea di dover imparare il russo. Dopo un solo anno e 10 presenze in Prem’er-Liga, è stato troppo forte il richiamo dalla madrepatria, e da un Panathinaikos che cercava in lui il bomber che ancora mancava. Eccolo qui: 8 reti in 41 caps nella stagione 2013/14, 19 in 50 l’anno dopo e 9 in 22 al terzo, prima del trasferimento al Genk nel 2016 dove in tre anni ha esultato 33 volte. La discontinuità di rendimento ha però gettato qualche ombra su uno dei migliori prodotti del calcio greco (11, 18 e 4 rispettivamente), tanto da minare la sua titolarità. Al rientro da due infortuni gravi, la rottura del legamento crociato anteriore nel dicembre 2016 e un’embolia polmonare del gennaio 2018, Karelis ha 26 anni e non ha ancora rinunciato alla nazionale, con cui vanta 18 presenze. Inevitabilmente, punta a rientrare nelle convocazioni di Michael Skibbe.
Per riuscirvi Karelis – che a 16 anni esordì in Super League diventandone il più giovane di sempre – aveva due opzioni. Ai campioni in carica dell’AEK ha però preferito il PAOK e così Ο Νίκος Καρέλης ετοιμάζεται να ντυθεί στα «ασπρόμαυρα», Nikos Karelis si prepara a vestire di nuovo il bianconero. Era dal 24 maggio che si parlava della destinazione Salonicco, ma come detto, dopo Léo Jabá e Chuba Akpom, oltre al ritorno di Amr Warda, in pochi avrebbero creduto a un suo approdo nella rosa del δικέφαλος του Βορρά. Prima di rientrare in Grecia ha rinnovato di un anno il suo contratto coi belgi, ora andrà in scadenza nel 2020, ma i Savvidis hanno un’opzione per confermarlo a fine anno se dovesse tornare quello del maggio 2008, quando fu chiamato dall’Arsenal per un periodo di prova di 10 giorni. Così, da affare last minute, perfezionato nel pomeriggio di venerdì 31 agosto scorso con una segretezza non da poco, chissà che non diventi un colpo importante. A fargli spazio nella rosa allenata da Lucescu è stata l’ala ventenne Lazaros Lamprou, che non faceva parte dei piani ed è passato al Fortuna Sittard, in Eredivisie, nuovo prestito dopo quello al Panionios. Tutto questo mentre Nikos si godeva il Mondiale («Θέλω να πάρει το τρόπαιο η Αργεντινή», voglio che l’Argentina prenda la coppa), senza sapere del PAOK.
At the deadline of the #DeadlineDay Greek international Nikos Karelis joined #PAOK on loan with a buyout option from @KRCGenkofficial #Welcome #KarelisIsHere
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