Lo Stade de France si è vestito a festa per la ventiseiesima e ultima finale della Coupe de la Ligue, che andrà ufficialmente in pensione dalla prossima stagione. Il PSG ha affrontato l’esame Lione con gli occhi d’Italia addosso per poter carpire dalla TV i segreti delle avversarie di Champions di Atalanta e Juve. Molto interessato anche il Reims, che grazie alla vittoria ai rigori del PSG, ha ufficializzato la sua qualificazione ai preliminari di EL ai danni dell’OL che, dopo 23 anni non parteciperà ad alcuna coppa europea.
Dopo la rete decisiva in Coupe de France contro il Saint-Etienne, Neymar si è preso la scena anche questa sera incidendo alla grande nel primo tempo. Due tiri, di cui uno fuori di pochissimo, e una ‘bicicleta’ a Dubois nel primo quarto d’ora illuminano i 5000 paganti: prova anche a fornire la palla del vantaggio a uno spento Icardi, ma l’argentino non arriva sul tiro-cross di O’Ney a cinque dalla fine del primo tempo. Il Lione se la vede brutta anche da fuori e le botte di Gueye nei primi 45′ e di Di Maria nel primo supplementare richiedono gli straordinari per Anthony Lopes, sontuoso anche sul colpo di testa di Neymar che non può far altro che complimentari.
La squadra di Rudi Garcia ha tenuto il pallone a inizio partita, ma ha punto solo con un buon Depay e sfruttando qualche uscita a vuoto di Kurzawa. Lo stesso Depay, prima riceve da Marçal sulla sinistra liberandosi dell’ex Monaco in bello stile e, poco dopo, dialoga con Dubois e crea col francese una ghiotta opportunità che né Aouar né Dembelé sfruttano a dovere. L’olandese è mancato come l’aria a questa squadra: da lui passano le iniziative meno prevedibili e per la Juventus di Sarri sarà certamente un pericolo se non ben marcato. Persino il piazzato servito a Denayer nel recupero della prima frazione è un gioiello di precisione e lettura dello spazio, a ben guardare.
L’uscita di Icardi per Sarabia ha cambiato le carte in tavola e aperto nuovi orizzonti. I tagli dello spagnolo hanno offerto grandi possibilità a Verratti e Paredes che non si sono tirati indietro quando si è trattato di imbucare. Lo scontro dell’ex Siviglia con Anthony Lopes non ha intimidito questo tipo di iniziative, ma forse è mancato qualcosa nella precisione dei passaggi decisivi. Ciononostante, Marco Verratti ha mostrato quanto ha di più bello: una completezza che non sempre gli viene attribuita passando inosservata ai disattenti. Il Verratti del 2020 è non solo la mezzala di costruzione che tutti conosciamo, ma percorre tanti metri palla al piede e sa intercettare molto bene il gioco avversario. In transizione, il pescarese è tra le gemme più preziose del calcio italiano pur godendo di alterna considerazione.
Rudi Garcia risponde al fuoco inserendo Toko-Ekambi quando il gioco si è fatto affannoso e frutto più della stanchezza che delle motivazioni offerte da una finale. L’ex Villarreal, Dembelé e in parte Bertrand Traoré hanno allungato le maglie parigine potendo contare su una grande esplosività e hanno messo apprensione a Kimpembe in un paio di occasioni.
Il tempo di gustarsi la fine del secondo supplementare e immaginare i calci di rigore che Rafael cade nella trappola di Di Maria. ‘El Fideo’ gli taglia davanti a Rafael si fa colpire al limite dell’area minacciando il brasiliano di puntare la porta. L’espulsione dell’ex United è tattica, ma non da rigore. Il Lione annusa il pericolo scampato prima dei calci di rigore. Segnano tutti nei primi dieci tra PSG e Lione: l’ex Samp Andersen, Di Maria, Toko-Ekambi, Verratti, il freddo Caqueret, Leandro Paredes, Thiago Mendes, il preciso Ander Herrera e Aouar. Neymar, con tutta la pressione addosso, segna il rigore che manda la lotteria ad oltranza e incoraggia Keylor Navas a fare del suo meglio su Traoré. Detto fatto. Rigore parato, rete di un ottimo Sarabia e parte la festa.
L’Atalanta si troverà davanti un PSG orfano di Mbappé, ma che sa accendersi con molteplici soluzioni. Il primo tempo sarà decisivo per ritmo e occasioni da rete: entrambe le squadre possono contare su un’organizzazione maniacale della manovra offensiva. Quanto al Lione, è difficile valutare una prestazione a corrente alternata. Il minutaggio di Depay inciderà sicuramente sulla sorte dei francesi, ma partire con un gol di vantaggio pone la spada di Damocle sulla difesa, chiamata a difendere compatta contro un certo Cristiano Ronaldo.
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