Il programma domenicale di Bundesliga si è giocato quasi interamente sotto la neve, arrivata per rimescolare tutte le carte in campo. A subirne maggiormente – in maniera paradossale – le conseguenze è stato il Friburgo, impegnato nel primo posticipo della domenica sul campo del Colonia: la partita è iniziata su un tappeto bianco e in ritardo causa la necessità di ridisegnare le linee del campo evidenziandole in arancione. Proprio la neve ha come scandito i momenti delle due squadre, visto che il Colonia ha disputato un primo tempo quasi perfetto, chiuso in vantaggio per 3-1 grazie soprattutto al fattore forza fisica, essendo ovviamente il lato tecnico passato in secondo piano causa condizioni climatiche.
All’intervallo il campo è stato ripulito, quasi da sembrare addirittura un terreno adatto ad una partita di calcio. Il Friburgo ne ha approfittato fino a risalire al pareggio: spostata l’inerzia dalla propria parte, gli uomini di Streich hanno schiacciato il Colonia durante tutto il secondo tempo, senza concedere nemmeno un tiro velleitario agli avversari. Al contrario Petersen e compagni hanno prodotto diciannove conclusioni e hanno strappato tre punti al 95′. Il 3-4 ha un peso specifico incalcolabile, perché non solo lascia il Colonia ultimo con soli tre punti e zero vittorie all’attivo ma permette anche al Friburgo di salire a 15 punti superando il Werder fermo a 14 e penultimo. I Geissböcke sembrano già spacciati e anche l’attenuante degli infortuni (11 più uno squalificato, con 4 giovani della seconda squadra in panchina e soltanto 13 della prima squadra a disposizione contro il Friburgo) sembra sempre più debole.
La quota salvezza nel frattempo è stata ulteriormente alzata e l’Hannover ha colto l’occasione per allungare con una vittoria casalinga contro il solito altalenante Hoffenheim, poco lucido a livello di finalizzazione nonostante una buona prestazione. Il 2-0 finale con le firme di Fullkrug e Harnik ha messo nuovamente a nudo le lacune difensive della squadra di Nagelsmann, distratta nelle occasioni dei gol e nuovamente costretta a subire il ridimensionamento delle proprie aspettative dopo lo straripante 4-0 inflitto al Lipsia non più di una settimana fa. Sfumata l’occasione di agganciare il terzo posto pari con lo Schalke, ma il problema principale dell’Hoffenheim sembra al momento essere la ricerca di nuove certezze. Demirbay, uno degli elementi cardine della scorsa stagione, ha collezionato la seconda panchina consecutiva, segnale che nemmeno Nagelsmann sembra avere totalmente il polso della situazione.
Il controllo ce l’ha invece Manuel Baum, che con il suo Augsburg ha sfiorato addirittura la zona Champions League prima di essere riportato bruscamente alla realtà dall’Hertha Berlino nel recupero. L’ultimo posticipo domenicale di Bundesliga ha visto la sorpresa della stagione sciupare un po’ troppo contro gli uomini di Dardai, i quali hanno giocato la classica partita d’ordine e compattezza, rovinata però da una papera in uscita di Jarstein – il cui posto sembra sempre più messo a repentaglio anche dalla crescita di Klinsmann – che ha concesso a Caiuby il meritato vantaggio. Kalou l’ha agganciato e ha ridimensionato i sogni dell’Augsburg, che rimane comunque al settimo posto e a soli due punti di distacco dalla zona Champions League. L’Hertha colleziona un pareggio e resta nella mediocrità.
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