Il NEC sta disputando un’ottima Eredivisie e attualmente occupa il 10° posto con 22 punti in 18 gare. Certo, non stiamo parlando del ruolino di marcia di una grande, ma per un club che sta puntando alla salvezza i risultati sono ottimi. C’è una cosa che però fa realmente notizia: la società ha una rosa composta interamente da under 26, con un solo trentenne e ben 6 under 20. Una linea verde che sta stupendo in tutti i reparti e che sta sottolineando l’importanza dei giovani talenti spesso accantonati in altri campionati. Andiamo ad analizzare i giovani che si sono messi più in risalto…
La rosa del NEC, in questa stagione di Eredivisie, è incredibilmente giovane. Da tanti anni non si vedeva una squadra composta quasi interamente da under 26. Se andiamo a calcolare la media dei 23 giocatori utilizzati fin ora, abbiamo come risultato 22,21 anni circa. Ma questa freschezza giovanile è del tutto positiva? La formazione non rischia di perdersi per la poca esperienza? Per il momento la risposta è “no” ad entrambe le domande. Infatti, il club di Nimega, sta puntando ad una salvezza tranquilla e, al momento, è posizionata al 10° posto con 22 punti conquistati in 18 gare. I numeri non sono esaltanti, ma stiamo parlando sempre di una squadra costruita e fondata su ragazzi. Ecco i nomi più caldi che hanno impressionato fino ad ora:
–Grot (1998): l’attaccante è uno dei punti fondamentali del reparto offensivo. In 18 partite è andato a segno in 4 occasioni insieme al compagno di reparto Mayi. Purtroppo, il giovane, è incappato in qualche infortunio di troppo che ne ha minato la continuità e il rendimento. La punta centrale, grazie al possente fisico e all’altezza di 193 cm, comanda nel gioco aereo e riesce a proteggere palla con assoluta facilità. Bravissimo nel far salire la squadra e inamovibile nei contrasti spalla a spalla. Un vero e proprio mastino nell’area di rigore che sembra essere stretta per l’olandese.
-Mayi (1993): il francese è il capocannoniere della squadra, insieme a Grot con 4 realizzazioni. Il ragazzo cresce calcisticamente in Francia tra le fila del St. Etienne esordendo nel 2012 in Ligue 1. Per far esplodere tutte le sue doti viene girato in prestito al Niot in Ligue 2. La sua esperienza non è esaltante con solo 3 centri in 23 match. I biancoverdi lo cedono a fine stagione all’Ajaccio con il quale non spiccherà nei 2 anni di contratto. Il NEC approfitta e prova a puntare sul giovane, dandogli piena libertà in avanti. La velocità e il dribbling secco sono i miglior pregi dell’attaccante che pecca spesso di altruismo. Tanti gli assist sfornati dai suoi piedi per i compagni, ma, come dice anche il tecnico, dovrebbe tentare di più la conclusione in porta.
-Dumic (1992): il danese è il leader del reparto difensivo, ma non disdegna il piacere del gol. Infatti attualmente è insieme a Grot e Mayi tra i miglior realizzatori del club. Ben 4 le reti che gravano sulle spalle del centrale che è imprendibile da calcio piazzato. Corner e punizioni sono un incubo per gli avversari che devono riservargli un trattamento speciale. Bravissimo negli inserimenti e nel gioco aereo, dote che lo ha reso insuperabile anche in difesa. Nonostante il reparto difensivo traballi un po’ troppo, Dumic urla e comanda la linea per portare a casa il miglior risultato possibile. Unico difetto? La concentrazione non rimane stabile per tutti i 90 minuti e questo è un neo che deve essere eliminato.
-Bikel (1995): il portoghese è un perno inamovibile del centrocampo. Il tecnico Hyballa lo ha utilizzato in 18 gare su 18 senza mai lasciargli un attimo di riposo. Ovviamente il centrocampista ha ripagato con prestazioni di alto livello e 4 ammonizioni che sottolineano quale sia effettivamente il suo ruolo. Il ragazzo, dopo essere stato scartato rapidamente dall’Heerenveen, è approdato al NEC e da quel giorno non si è più tolto la maglia del club. Centrocampista duro e roccioso, combatte e corre su ogni pallone. Difficile da saltare, usa la sua agilità per anticipare l’avversario. Perfetta la scelta di tempo negli interventi che fa di lui il quinto difensore in caso di necessità. Una vera e propria risorsa al centro del campo: il lavoro sporco è il suo mestiere.
-Breinburg (1991): sempre centrocampista, ma collocato sulla parte sinistra del campo. Insieme al collega Bikel, non ha saltato una gara di questa Eredivisie. Olandese di Arnhem inizia la sua carriera nel Graafschap con il quale giocherà dal 2010 al 2014. Il passaggio al NEC ha consolidato la sua crescita: il giovane non segna molto (in 4 anni al Graafschap non ha siglato nessun gol) ma è fondamentale nel ripiego della squadra. Veloce e abile di piede, non solo riesce a stoppare le azioni avversarie, ma anche a far ripartire i propri compagni con lanci lunghi e precisi. Ottimo nel fraseggio stretto e fondamentale nel creare l’azione. La sua visione di gioco è il vero punto di forza.
Altro nome che sarebbe dovuto comparire è quello di Larsson che abbiamo già trattato in precedenza e appena arrivato dal mercato invernale. Figlio di Henrik e classe ’97 ha esordito lo scorso week end nella gara vinta sul campo del Willem per 1-0. Poi, non possiamo non citare l’unico trentenne della squadra: Owusu-Abeyie. Per lui solo 12 presenze e quasi tutte partendo dalla panchina. Il tecnico lo inserisce per dare un ricambio ai giovani talenti in attacco e la sua esperienza è fondamentale all’interno dello spogliatoio. Cresciuto nelle giovanili dell’Ajax e dell’Arsenal, vanta tantissime presenze in giro per l’Europa con Russia, Inghilterra, Grecia e anche un piccolo exploit negli Emirati Arabi. Sembra aver trovato la sua dimensione con il NEC che gli sta regalando la possibilità di essere un mentore per i nuovi talenti.
Questa è la mentalità adottata dalla squadra di Nimega: tanti under 26 pronti a sbocciare grazie a fiducia e pochissime pressioni. Tranquillità e continua esperienza sul campo sono le miglior condizioni per far maturare un ragazzo e lanciarlo nel calcio europeo.
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