Nations League, l’eredità di Frattesi e Pellegrini

La Nations League lascia lo spazio al campionato e per i tifosi e gli allenatori, al netto delle gioie per le vittorie con Francia e Israele, è un sollievo riavere i propri calciatori in rosa. Come ogni sosta, resta da capire cosa lascia in eredità la nazionale sia dal punto di vista psicofisico, sia delle indicazioni: i nomi in cima alla lista sono due. Frattesi e Pellegrini.

Baldanzi e Frattesi, a mordere il freno

La tripletta di Baldanzi contro la Norvegia in Under 21, schierato da trequartista, lascia più di qualche indicazione a Daniele De Rossi che ha intravisto nel calciatore ex Empoli doti non esattamente da esterno dove non è preso in considerazione. Il 3-5-2 della Roma non prevede il trequartista ma la nuova posizione di mezzala potrebbe schiudere prospettive interessanti al ragazzo che, sebbene non sia sostenuto da un fisico da corazziere, non ha paura di andare al contrasto. L’alternativa è giocare sottopunta, magari galleggiando fra le linee.

Anche Inzaghi dovrà gestire Frattesi, che sinora è sempre sceso in campo da sostituto e mai da titolare. Le scelte del tecnico nerazzurro danno l’idea di quanto sia ampio il ventaglio di scelta e di valore la rosa a disposizione ma mortificano, per certi versi, il calciatore. Il problema dell’abbondanza è sempre piacevole da risolvere, ma dopo le prodezze in azzurro sarà difficile, sia per Baldanzi, sia per Frattesi, tornare a mordere il freno. Ricci invece è chiamato a cambiare nuovamente ruolo, spostandosi da mezzala a regista, ma la sua titolarità nel ruolo a Torino non è in discussione.

Inutilizzati e ridimensionati: Fagioli e Pellegrini

Lorenzo Pellegrini
Immagine | Ansa

E poi c’è la questione legata anche a chi ha deluso o non è stato preso in considerazione. Ancora una volta la questione interessa Daniele De Rossi, chiamato a gestire l’umore, presumibilmente sotto i tacchi, di Lorenzo Pellegrini, fra i pochi a non convincere contro la Francia e alle prese con gli ormai atavici problemi muscolari. La situazione, per il capitano giallorosso, è totalmente diversa rispetto al passato quando scendeva in campo anche in condizioni non ottimali perché non vi erano alternative.

La sensazione è che Pellegrino questa volta possa faticare e anche parecchio a trovare un posto da titolare anche se in ottime condizioni, viste le prove di Kone e i progressi di Baldanzi in mezzo al campo. Occhio infine anche a Fagioli, convocato ma praticamente inutilizzato da Luciano Spalletti: la sua posizione, sia alla Juventus che in azzurro è in bilico e molto se non tutto dipenderà dall’adattamento al gioco di Thiago Motta, che ha già rivitalizzato Locatelli, suo competitor sia a Torino che a Coverciano.

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