Sarà un segno del destino o forse no, ma nella prima partita della storia dello Stadio Diego Armando Maradona il Napoli raggiunge la qualificazione ai sedicesimi di finale di Europa League, una competizione nella quale è stato messo a dura prova da un girone diventato più complicato del previsto.
Bisognava evitare la sconfitta a tutti i costi e così è stato: gli azzurri sono scesi in campo con la loro formazione migliore, ma questa volta la Real Sociedad si è fatta trovare pronta, dopo essere stata imbrigliata dal primo minuto nella partita di San Sebastián. Bloccare le ripartenze, fare forza sul centrocampo e affidarsi ai piedi e all’intelligenza del trio d’attacco. Pochi semplici dogmi per Alguacil che questa volta è riuscito a imporre il suo gioco, diversamente dalla partita d’andata dove era stato bloccato da una prestazione eccellente del Napoli. Ma anche questa volta i partenopei passano in vantaggio con un missile da fuori area di Zielinski, specialità della casa che non si vedeva più così spesso da quelle parti. Con il tiro che finisce nel sette il polacco inaugura definitivamente lo stadio dedicato a Maradona, un omaggio degno delle giocate che Diego ha regalato in quello spicchio di città.
Ma questo non basta per chiudere la partita: nel secondo tempo il centrocampo azzurro crolla, lasciando spazio alle incredibili accelerazioni di Januzaj e Portu, i due clienti più scomodi per la difesa di Gattuso. Il Napoli regge botta, ma quando tutto sembra ormai finito crolla sotto i colpi di Willian Jose e di quel gol arrivato al 91′, a partita ormai conclusa. È una doccia fredda che potrebbe rimettere in discussione tutto, ma da Rijeka arriva la notizia più bella: i croati al 93′ passano incredibilmente in vantaggio contro l’Az Alkmaar, regalando di fatti la qualificazione anche alla Real Sociedad che non è più chiamata alla grande impresa.
E così il tempo si ferma al Maradona: Alguacil tiene a bada la sua squadra mentre il Napoli gioca al torello nella propria metà campo, per far passare il tempo e lasciarsi andare all’urlo di gioia condiviso con gli avversari. Alla fine ai sedicesimi arrivano le due squadre più forti del girone, quelle che più lo meritavano per il gioco espresso e i nomi della rosa. Adesso comincia un nuovo capitolo per gli azzurri che non potranno più sbagliare: l’Europa League più bella sta per cominciare e il Napoli vuole essere finalmente la sua grande protagonista.
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