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Nantes, la cura Conceição dà i frutti sperati

Il matrimonio da poco celebrato tra il Nantes FC e Sérgio Conceição va a gonfie vele: nelle tre partite disputate da ‘les Canaries’ da quando è arrivato il nuovo tecnico sono arrivate altrettante vittorie, due in Ligue 1 ed una nella coppa di Lega. I successi ottenuti nel campionato francese (contro l’Angers in trasferta e il Montpellier in casa) hanno permesso al club con sede nell’omonima città transalpina di potersi godere un sereno natale in quart’ultima posizione ma pur sempre all’interno della zona rossa, con il Metz diciottesimo che ha gli stessi punti dei giallo-verdi ma con il Montpellier, superato sia nell’ultimo turno che in coppa, undicesimo a soli tre punti. Una classifica cortissima che ha fatto impennare la quota salvezza, la quale potrebbe essere addirittura superiore ai quaranta punti.

Salvezza agevole sulla carta – Il Nantes possiede una rosa di tutto rispetto che, sulla carta, avrebbe dovuto rispettare quanto di buono mostrato nella scorsa stagione terminata al quattordicesimo posto con 48 punti. La realtà si è rivelata assai più brutale delle aspettative e ha costretto la dirigenza degli Atlantique ad esonerare Renè Girard per far spazio a Sérgio Conceição. Oltre allo scossone emotivo, il nuovo allenatore ha rivoluzionato anche il modulo di gioco dei giallo-verdi, schierando due punte in avanti e sacrificando il trequartista: si è dunque passati da un 4-2-3-1 mostrato dal precedente tecnico nelle ultime uscite ad un 4-4-2 nel quale l’italo-argentino Sala e Stepinski occupano i due slot dell’attacco.

I gol arrivano dalla corsia di destra – Conceição ha disegnato un modulo su misura del Nantes offrendo grande libertà ai due esterni di fascia (Harit e Iloki): non è casuale che sulle tre reti messe a referto in campionato dal club transalpino due arrivano dalle corsie laterali, entrambi dalla destra, con un gol messo a referti da Harit e uno dal terzino brasiliano Lima. In fase di impostazione di gioco i centrocampisti centrali cercano spesso di allargare verso l’esterno e finora la soluzione sta funzionando a dovere: la squadra tende ad estendersi molto più di quanto non lo facesse con Girard che schierando un trequartista distribuiva a lui i principali compiti offensivi della squadra.

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