Alle 11 di sera, in un campo di erba sintetica di una Academy in Qatar, un ragazzo senegalese era rimasto da solo ad allenarsi. Provava ad allenare il sinistro, il suo piede debole, anche se non si direbbe dal risultato. “Dai, vatti a riposare, per un calciatore dormire bene è una delle chiavi del successo” gli disse uno degli osservatori.
Quell’osservatore era uno che il successo lo ha conosciuto alla perfezione: Xavi Hernández, uno dei giocatori più forti della storia del calcio spagnolo. E grazie al consiglio di Xavi, Moussa Wague è riuscito a scrivere la sua storia: è l’africano più giovane di sempre ad aver segnato in un Mondiale, grazie al suo gol in Senegal-Giappone arrivato ad appena 19 anni, 8 mesi e 20 giorni.
Dal Qatar al Belgio, dal Belgio al Barcellona, il sogno di Wague si sta per realizzare proprio nella squadra in cui Xavi ha scritto la storia. Lui da gennaio farà il terzino per il Barça, finalmente in prima squadra dopo essersi visto scappare l’opportunità di arrivare in estate per problemi burocratici.
L’obiettivo? Esordire il prima possibile, magari in Copa del Rey, provando a convincere Valverde con la sua enorme voglia di allenarsi e mettersi in gioco, senza mai dimenticare però di andare a letto a riposare per seguire le parole di Xavi.
Nel calcio, come nella vita, anche le storie più belle hanno un inizio e una…
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