Moussa Dembélé è stato uno dei principali acquisti dell’intero calciomercato di Liga ma il suo apporto all’Atlético Madrid fin qui è stato pressoché nullo. Problemi fisici e di salute lo hanno tenuto spesso lontano dal campo, tantoché Simeone gli ha concesso finora un totale di appena 53 minuti in due mesi, ma ora che appare completamente recuperato è lecito chiedersi che tipo di impatto possa avere in una squadra ancora in testa alla Liga.
Partendo dal presupposto che difficilmente verrà mai impiegato da titolare in caso di presenza di Luis Suárez, bisogna cercare di comprendere quando sarà effettivamente necessario inserire Moussa Dembélé. Fin qui è stato principalmente una mossa della disperazione e infatti nelle sue sole tre presenze l’Atlético non ha mai vinto: chiaro segnale del fatto che venga per ora utilizzato solamente come cambio nella speranza di poter dare qualcosa di diverso sia sul piano fisico che della freschezza alla squadra, ma che non ci sia ancora uno schema, neanche a partita in corso, in cui lui sia naturalmente inserito.
La partita che però l’ha visto più protagonista è stata l’ultima contro il Getafe, dove ha giocato per 27 minuti, la parentesi più larga che gli è stata concessa in questa stagione. Si è visto il bene ma anche il male del valore di questo ragazzo, che da una parte ha rischiato di far vincere alla sua squadra una partita che sarebbe stata pesantissima, ma dall’altra ha rischiato persino di fargliela perdere nonostante sia un attaccante.
Infatti Dembélé è stato attivo in questa gara su entrambi i sensi, segnale che comunque c’è vita sul suo pianeta. Non è stato preciso sotto porta, vero, ma è stato comunque il calciatore più pericoloso del secondo tempo su azioni costruite, un pericolo per la difesa che ha dovuto adottare contromisure; è mancata la lucidità e forse anche la fortuna visto che il suo tiro più pericoloso è uscito di niente e pochi minuti dopo ha avuto un’altra chance nitida. Moussa ha fatto capire a Simeone che può essere un giocatore in grado di scombinare le carte, soprattutto perché inserito al fianco e non al posto di Suárez, per una convivenza che sembra possibile, anche se a minutaggio ridotto.
I contro sono stati principalmente sul fattore psicologico, perché la brillantezza non è mancata solo sotto porta. L’Atlético aveva una superiorità numerica sicuramente sfruttata male, ma in un momento la partita ha rischiato addirittura di perderla proprio per colpa di Dembélé che su un calcio d’angolo ha commesso una grave ingenuità che poteva anche essere sanzionata con il calcio di rigore da un misericordioso Sánchez Martínez.
Complessivamente però la conclusione che può trarre Simeone è quella di aver trovato un nuovo calciatore in grado di portare gol al reparto d’attacco, forse utile già per la rimonta contro il Chelsea, ma sicuramente necessario per avere qualche carta in più da giocarsi per quella che sta diventando a tutti gli effetti una volata a tre per il campionato.
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