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Il Mouscron infligge la prima sconfitta al Brugge: persa la testa del campionato

Sono le 18:00 di un sabato sera di fine estate: ci troviamo in Belgio, precisamente a Mouscron (città del nord al confine con la Francia, forse più figli della Torre Eiffel che dei fiordi fiamminghi), dove allo stadio “Le cannonier” l’arbitro belga Alexandre Boucaut fischia l’inizio della sfida tra la compagine casalinga e l’imbattuto Club Brugge; i due roster si presentano entrambi con importante defezioni (Dennis per il Brugge, Palic per il Mouscron), ma con due rose in grado di regalare emozioni per tutti i 90 minuti. I primi 45 minuti assumono la forma di un esercizio di stile, dove le due squadre riescono a gestire un possesso palla articolato fino ai 30 metri avversari: il primo colpo lo affondano i padroni di casa che vanno in vantaggio grazie all’intervento scellerato dell’esterno sinistro del 3-5-2 di Ivan Leko; evidentemente fuori posizione, Limbombe spinge Olinga da dietro in area di rigore , causando il tiro dal dischetto. Ed è qui che si innalza l’eroe di giornata, autore di una doppietta: infatti Bolingi spiazza il portiere siglando l’1-0 ed entra definitivamente in partita; il Mouscron lascia il possesso palla agli avversari, ma si rende pericoloso in contropiede. Il 3-5-2 di Leko tarda ad avere i risultati desiderati contro la formazione di casa, che tende ad andare in difficoltà solamente sui tiri da fuori: da un tiro deviato in angolo nasce il gol del pareggio, con uno schema eseguito alla perfezione, in cui il tocco finale in tuffo di Denswill a battere il portiere sembra veramente la cosa più semplice da fare; la partita sembra essere indirizzata su canali totalmente diversi, con l’aggressività e l’esperienza degli ospiti che tende a risaltare sulle trame di gioco del Mouscron. Ma chi di schema ferisce, di schema perisce: infatti al 40′, sugli sviluppi di uno schema da calcio d’angolo (molto meno elaborato, in verità), Bolingi approfitta dell’incauta uscita di Horvath dai pali, per infilarlo con un preciso colpo di testa all’angolino; Horvath detiene tantissime responsabilità sul gol subito, sicuramente inficiato dalla sua uscita scellerata. Il risultato finale non cambia fino al 90′, anche se il protagonista principale diventa l’arbitro Boucaut nel secondo tempo, attento a monitorare i 27 falli commessi nella ripresa. Il Mouscron sorprende il Brugge con un’ottima prestazione di squadra, togliendo il capo della classifica alla squadra di Leko, rea di aver sottovaluto le sortite offensive degli avversari.

Finalmente da sola, si conferma in testa al campionato, lo Charleroi: la squadra di Mazzu non riesce ad allontanarsi di più di un punto dalle grinfie del Club Brugge, riuscendo solamente a pareggiare in trasferta contro lo Standard Liegi; partita “chiusa” da ogni punto di vista, con le squadre che non riescono a rendersi pericolose, avendo paura di incappare in una sconfitta, difendendosi fino al 96′. Un risultato positivo che sembra accontentare entrambe, con lo Standard intento ad allontanarsi dalle zone basse della classifica.

Alza la testa negli ultimi minuti invece l’Anderlecht: la squadra di Weiler si impone con tantissime difficoltà, in casa, sul modesto Lokeren: le difficoltà arrivano ancora dal reparto difensivo che non riesce a sembrare solido in quasi nessuna occasione, offrendo molteplici palle gol agli avversari; Filipovic e Skùlason approfittano di due orrori dei difensori “viola” per portare in vantaggio il Lokeren, dopo la rete iniziale dopo 9 minuti di Onyekuru (prima rete stagionale per il talento dell’Everton in prestito). L’Anderlecht offensivamente può contare su un Teodorczyk ritrovato, inarrestabile sulle palle alte, tendendo ad essere l’uomo più pericoloso del team di Weiler: al 77′ proprio un suo colpo di testa sul cross di Deschacht, porta al pareggio l’Anderlecht (gol alla fine assegnato ad Onyekuru per un tocco ininfluente sulla linea di porta) e rinnova lo spirito della squadra campione in carica; l’assalto finale, produce gli effetti sperati, quando sul cross di Stanciu al 90′, la zampata perfetta di Teodorczyk porta all’insperato vantaggio della compagine casalinga. Partita dai mille volti, ma che riassumerei in: quando Teodorczyk è in buone condizioni fisiche, è l’attaccante più forte del campionato belga.

Vincenzo Nasto

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