Sulla panchina del Fenerbahce, in Turchia, si è inventato un nuovo modo per polemizzare contro gli arbitri. L’ultimo di una lunga serie
Una ne fa, cento ne pensa. Ladies and Gentleman, ecco a voi Josè Mourinho da Setubal. Per tutti, semplicemente, lo Special One. Lo avevamo lasciato con l’umore sotto i tacchi dopo l’esonero alla Roma di inizio 2024, ma ora si è già messo in carreggiata con la sua voglia combattiva di vincere. Si trova in Turchia sulla panchina del Fenerbahce. Gli è stata affidata la difficile missione di spodestare i rivali cittadini del Galatasaray. E, ovviamente, cercherà di portarla a termine a modo suo, come ha sempre fatto in carriera in panchine più che eccellenti, come Porto, Chelsea, Inter, Real Madrid, Manchester United e Tottenham.
Ed ecco, quindi, che Mourinho anche in Turchia è rimasto il mago delle proteste. La sua ultima provocazione è avvenuta proprio nell’ultimo turno di campionato, quello che il suo Fenerbahce ha vinto 2-0 in casa dell’Antalyaspor. Un successo importante, ma a rubare la scena è stato, appunto, lo Special One. Passerà presto dall’ufficio brevetti perché si è inventato un nuovo modo di protestare. Gli sono bastati il suo pc e una telecamera della tv.
È accaduto tutto al minuto 78 sul risultato per 1-0 a favore della squadra di Mourinho, qualche minuto prima che l’autorete di Kelven sancisse il 2-0 finale. L’arbitro ha annullato il gol di Dzeko. Allora l’uomo di Setubal ha deciso di mettere il suo computer portatile davanti alla telecamera della televisione per mostrare agli spettatori l’errore del direttore di gara. Ovviamente, e davvero non poteva essere diversamente, questo comportamento ha fatto arrabbiare l’arbitro che ha estratto il cartellino giallo nei confronti dello Special One. Un modo nuovo di protestare, che conferma l’inventiva di José a proteste, anche plateali. Il rapporto con i direttori di gara non è mai stato idilliaco. Ci sono stati momenti di grande tensione con tutto il mondo arbitrale.
Sia a inizio carriera, quando vinceva in ogni angolo d’Europa in continuazione, sia adesso che non è più nei top club del Vecchio Continente, continuando comunque a vincere come era accaduto sulla panchina della Roma con la Conference League del 2022. In passato, e questo episodio davvero non si può dimenticare, aveva fatto il gesto delle manette. Era il 20 febbraio 2010 e a San Siro si giocava la gara tra i nerazzurri e la Sampdoria, che gli costò tre giornate di squalifica e 40mila euro di multa. “Quando ero all’Inter ho avuto sempre la sensazione che gli arbitri facessero contro di noi errori a catena. Ad un certo punto ho iniziato ad allenare la squadra a giocare in 10 contro 11, per essere pronti nel caso in cui avessimo perso un uomo per espulsione. Ma mi sono dimenticato di fare gli allenamenti in 9 contro 11, come contro la Sampdoria quando furono espulsi due dei nostri”, aveva spiegato.
Ai tempi del Real Madrid, in una gara di Champions persa 4-1 contro il Borussia Dortmund (correva l’anno 2013), lo Special One fece il gesto del binocolo con il quale volle stigmatizzare la distanza dell’arbitro dall’azione. Ma si era già lamentato nel dicembre 2010, sei mesi dopo lo sbarco al Santiago Bernabeu, dopo il Triplete conquistato con l’Inter. I Blancos avevano vinto in casa del Siviglia per 1-0. Mourinho, forse per tenere fede alla sua fama di “grande nemico” degli arbitri, si presenta in conferenza stampa con un foglio di carta. Sopra sono elencati quelli che, secondo lui si intende, sono gli errori arbitrali durante il match. E ne aveva contati addirittura 13. Di certo, non l’inizio migliore in un nuovo campionato.
In Champions contro il Barcellona, nell’andata sul risultato di 0-0, l’arbitro tedesco Stark, aveva espulso Pepe per un intervento su Dani Alves. Nella mezz’ora successiva Messi aveva segnato due volte, ipotecando la finale per il Barcellona. La successiva conferenza stampa è passata alla storia come quella del “por què?”. In italiano: “Perché? Perché Ovrebo? Perché Busacca? Perché De Bleeckere? Perché Frisk? Perché Stark? Perché?”. Morale: Special One squalificato cinque turni.
Alla Roma nessuno si dimenticherà della finale di Europa League nel 2023 persa ai rigori dai giallorossi contro il Siviglia. Mourinho si era scagliato contro l’arbitro Taylor (lo stesso che a Euro 2024 non ha fischiato il rigore alla Germania contro la Spagna per un fallo di mano di Cucurella). Lo Special One gli aveva contestato la gestione dei cartellini (con Rakitic e Lamela graziati) e il rigore non fischiato a otto minuti dalla fine per un fallo di mano di Fernando. A fine gara Mourinho litiga con Taylor nel parcheggio della Puskas Arena, definendolo una “disgrazia”. E altre quattro giornate di squalifica.
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