Jose Mourinho ha sempre avuto un modo di comunicare sui generis e anche in Turchia non ha cambiato registro. Le parole del tecnico portoghese, però, hanno generato una polemica tale da poterlo spingere con un certo anticipo sulle previsioni lontano dalla Super Lig.
Le dichiarazioni rilasciare dall’allenatore del Fenerbahce sul valore del campionato non sono piaciute (eufemismo) a diversi addetti ai lavori. Lo special One ha fatto trasparire una certa insofferenza nel confrontarsi con un calcio lontano dai suoi parametri. “Non avevo mai visto le partite finché non sono venuto qui, perché nessuno all’estero vuole vedere il campionato turco. E perché dovrebbero? Neanche io lo guardavo. Ho iniziato a farlo solo quando mi hanno invitato a venire in Turchia. Allora sì, ho cominciato a guardarlo, ma solo per conoscere i miei futuri giocatori e il mio team”. Quanto basta per scatenare il putiferio. Ad accendere la miccia, un’altra vecchia conoscenza del calcio italiano. Fernando Muslera, ex portiere della Lazio, che ha trovato la propria dimensione in Turchia. L’atteggiamento del tecnico portoghese lo ha indispettito: “Gli insulti al calcio turco mi danno fastidio. Questa è la prima volta in 14 anni che mi sento obbligato a fare un discorso di questo tipo. Ho vinto 17 trofei in 14 anni. Considerando il mio contributo, posso dire che ho contribuito in qualche modo alla crescita del calcio in questo paese. Se Mourinho, arrivato qui 4 mesi fa, critica qualsiasi cosa, può anche andarsene. Dobbiamo prestare un po’ più di attenzione e salvaguardare chi aiuta il calcio turco”. Il caos è servito.
Da finissimo comunicatore qual è, difficile immaginare un Mourinho che parli a caso. L’allenatore portoghese ha sempre pesato le parole ben consapevole di come e quanto possa spostare l’indice di gradimento. La sensazione è che lo Special One, come spesso è accaduto nella sua carriera, abbia aggiustato il mirino in modo da generare la situazione più propizia per i propri interessi. Ovvero, tutelarsi. Da una parte, accende il classico occhio di bue sugli arbitraggi. Dall’altra prepara il terreno a un possibile addio. Il refrain è noto. Il film, già visto. Le conferme, in questo senso, arrivano dall’Inghilterra dove il Newcastle United è sul punto di separarsi da Eddie Howe e ha voglia di rilanciarsi dopo investimenti mirati a occupare una posizione più importante dell’attuale undicesimo posto. Per liberarsi e raggiungere i Magpies, però, Mourinho dovrebbe farsi esonerare. Ed allora ecco che anche il senso di certe dichiarazioni non appare più così sorprendente.
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