Se c’è un calciatore nel quale identificare gli ultimi anni del Godoy Cruz quello è il Morro García. L’attaccante uruguaiano è stato il riferimento offensivo di tutte le ultime stagioni, molto importanti per il Tomba tanto da qualificarsi in più occasioni per la Copa Libertadores.
Ed è proprio in questo torneo che si è consumata una delle notti più particolari della carriera del Morro García. La squadra di Mendoza era in vantaggio di due gol grazie a una sua doppietta nell’ottavo di finale d’andata contro il Palmeiras: situazione ideale da portare a casa in vista di un ritorno in Brasile tutt’altro che scontato contro una delle capolista del Brasileirão.
Eppure dal suo secondo gol in poi ogni episodio ha girato contro: prima il 2-1 di Felipe Melo, poi l’occasione che ha di fatto tolto il Godoy Cruz dalla partita. Un rigore conquistato e calciato proprio da García, ma parato con i piedi da Weverton per impedire il 3-1.
Episodio chiave, fin troppo visto che poi nel secondo tempo è arrivato anche il 2-2 splendido di Miguelito Borja, uno che i gol pesanti li sa segnare per davvero. Segno anche della capacità di tirarsi su del Palmeiras, bravo a farlo in campo in questo ottavo d’andata così come aveva fatto fuori dal campo pochi giorni fa, quando l’aereo su cui era a bordo aveva rischiato di precipitare.
Per il Godoy Cruz invece si è passati dal grande passo avanti verso la qualificazione a una doppia sfida da ribaltare in Brasile, una partita che adesso sa davvero di impresa.
Tutto nel segno del Morro García, eroe all’inizio, colpevole alla fine. Ma comunque, al di là del risultato, sempre centro gravitazionale e simbolo del Godoy Cruz. Nel bene e nel male.