All’Olimpiskijs’kyi ha esordito la Juventus in Champions League, battendo per 0-2 la Dynamo Kyev. Il debutto europeo di Andrea Pirlo è stato il migliore che ci si potesse auspicare: vittoria esterna e clean sheet, dopo l’inaspettato pareggio di Crotone in campionato, sempre nel segno di Morata. Al neo allenatore bianconero, però, non mancheranno gli accorgimenti e le riflessioni dopo la serata ucraina: qualcosa da rivedere nella sua Juve c’è.
L’apporto dello spagnolo (al terzo gol nella sua seconda esperienza piemontese) tampona in parte l’assenza di Cristiano Ronaldo, ancora in isolamento vista la positività al Covid-19. Buon possesso e bei fraseggi ma la Vecchia Signora fatica a rendersi pericolosa, salvo qualche calcio piazzato, nel primo tempo. L’uscita anticipata di Chiellini (che ha chiesto il cambio attorno alla metà della prima frazione) ha tolto qualche certezza e sicuramente tanta esperienza, ma la Dynamo, compatta ed attendista dietro, è stata pressoché inesistente davanti.
FT | Il nostro viaggio in @ChampionsLeague ricomincia con una vittoria ⚪⚫
Torniamo a casa con i tre punti confezionati dalla doppietta di @AlvaroMorata 😎😎#DynamoJuve [0-2] #JuveUCL pic.twitter.com/ey05Mfe54y
— JuventusFC (@juventusfc) October 20, 2020
La ripresa inizia col piglio giusto, con Morata che ribatte in rete la respinta corta di Bushchan sulla conclusione di Kulusevski: azione coinvolgente e ben sviluppata, che ha portato in vantaggio i bianconeri ma non ha scalfito l’atteggiamento dei ragazzi di Lucescu. I padroni di casa si sono scossi solo negli ultimi 10’ quando, sbilanciati e spinti dal poco pubblico sugli spalti, concedono il raddoppio al centravanti spagnolo che ha incornato un bel cross di Cuadrado. L’assalto finale, più che doveroso, ha impegnato Szczesny in una sola occasione, per di più dalla distanza.
Lucescu ha perso la sua prima gara stagionale senza mai praticamente impensierire gli avversari. Sulla sponda opposta, Pirlo avrà certamente qualche spunto su cui riflettere: la sicurezza, forse troppa, su cui la squadra fa leva per costruire partendo dal basso e spesso rischiando; l’area di rigore, da attaccare in maniera decisamente più violenta. Intanto però si gode Morata: Alvaro è tornato ad essere decisivo anche in Europa.
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