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Monterrey: l’anno del riscatto? L’avvio non convince

Dopo una seconda parte di 2016 totalmente da dimenticare il Monterrey ha bisogno di ripartire: l’eliminazione preventiva in Concacaf Champions League e un Apertura senza nemmeno la qualificazione ai play off dopo il secondo posto del Clausura precedente hanno lasciato l’amaro in bocca ai tifosi dei Rayados che vista la qualità della rosa si aspettavano certamente qualcosa in più dai propri beniamini.

Il Turco Mohamed in panchina ha dovuto assemblare i resti di una squadra che sembrava destinata a spiccare il volo e che invece è tornata rapidamente nell’anonimato mentre i cugini del Tigres sono riusciti a festeggiare il titolo.

Nella prima giornata del Clausura 2017 l’occasione di dare subito un segnale era ghiotta: il Club America non è sceso in campo contro i Jaguares de Chiapas visto che ha chiesto il rinvio per il troppo poco tempo passato dalla finale di ritorno dell’Apertura (Natale 2016) e mettere subito 3 punti di gap sulla rivale più accreditata per il titolo era lo scossone giusto per partire alla grande.

Il Monterrey contro il Puebla fuori casa ha vinto ma non ha lasciato il segnale che ci si aspettava: due volte in svantaggio per colpa di disattenzioni difensive che non ci si aspetta da una coppia difensiva di altissimo spessore come quella formata dall’ex Fiorentina Basanta e dal promettentissimo Cesar Montes. I Rayados però hanno saputo reagire e hanno annullato per due volte il vantaggio della Franja per poi vincere nel finale grazie ad un rigore molto generoso che è stato trasformato da Edwin Cardona.

La rimonta della squadra di Mohamed rispetto a quella del Pachuca contro il Leon è molto meno convincente: i Tuzos sono rimasti in gara e hanno strapazzato gli avversari nella ripresa con ripartenze dilaganti, il Monterrey ha avuto la bravura di rimanere in gara e di ribaltare ma sul profilo del gioco è un successo che non lascia margini per il futuro.

Squadra assortita, talenti giovani e internazionali: il materiale per un grande campionato c’è ma urge un cambio di rotta sotto il profilo del gioco e della mentalità, allora sì che i Rayados potranno sognare di giocarsi il titolo.

Simone Gamberini

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