Almeno per poche ore c’è una sola capolista in Messico ed è il Monterrey: nel salto di qualità che trasforma una buona squadra in una potenziale vincitrice di un campionato occorre una prova di alta qualità che renda credibile questa ascesa. E i Rayados si sono voluti mettere in gioco da subito sfruttando anche le varie vicissitudini del calendario.
L’appuntamento alla quarta giornata era subito provante perché nella città ‘Sultana del Norte’ arrivavano i campioni in carica, le Chivas di Almeyda capaci di monopolizzare l’ultimo Clausura con campionato e coppa dopo anni di digiuno. E nelle sfide importanti escono per l’appunto le squadre importanti.
Il Monterrey è stato la bella copia di se stesso, un flashback che ci ha riportato indietro di qualche campionato quando il Turco Mohamed guidava una squadra con le credenziali per vincere il campionato trovando però amare delusioni nella fase di play off. Ora invece la squadra dà l’impressione di poter perccorrere una cavalcata simile nella stagione regolare ma la vittoria in un faccia a faccia contro una diretta concorrente con così ampie proporzioni suggerisce che quest’anno i Rayados possono dire la loro fino all’ultimo.
Un 4-1 finale che lascia importanti indicazioni: il ritorno a certi livelli di Funes Mori, la definitiva esplosione di Hurtado nel nuovo contesto e la riaffermazione di un preziosissimo Pabon. Vittoria in rimonta, vittoria di carattere e senza pecche. In attesa del posticipo che giocheranno i neo promossi Lobos il Monterrey è primo in classifica e può tornare a fantasticare con i propri sogni perché quest’anno la squadra è finalmente tornata ai vertici del calcio messicano.