
Leo Messi Argentina Immagine | Ansa
Non c’è più bisogno di fare calcoli, a prescindere dal risultato del Superclasico. All’Argentina di Scaloni, non resta che preparare passaporti e bagagli per Usa, Messico e Canada. Il pareggio fra Bolivia e Uruguay ha permesso alla nazionale Campione del Mondo in carica di essere aritmeticamente certa della qualificazione ai mondiali 2026, quando Leo Messi cercherà di realizzare due sogni e un record.
Leo Messi: la corsa verso la sesta coppa del Mondo
La qualificazione dell’Argentina coincide con i sogni di Leo Messi che sarebbe entusiasta di giocare un altro Mondiale, ma non vuole affrettarsi a prendere una decisione pubblica e restare vincolato a quelle parole. Attualmente è in fase di recupero a Miami da un piccolo infortunio muscolare e sebbene restino ancora 443 giorni prima del calcio d’inizio della competizione (prima partita, 11 giugno 2026) è il momento di iniziare a pensarci. Ora che la partecipazione al mondiale è una realtà, l’intero paese sogna che il capitano sia presente per festeggiare il suo 39esimo compleanno nel bel mezzo della Coppa del Mondo.
Il cuore e le necessità di Scaloni
Messi, in vista del prossimo mondiale, è sempre stato possibilista, senza però offrire certezze. Attualmente il calciatore preferisce ragionare giorno per giorno e, vista la carta d’identità, non potrebbe essere altrimenti. Il suo primo obiettivo è chiudere nel migliore dei modi e soprattutto senza altri problemi fisici la stagione. Quindi resteranno altri 12 mesi per capire se quello che vuole la testa sarà sorretto anche dal fisico. Il suo 2025 è iniziato discretamente, ma ha anche lasciato in eredità una serie di piccoli infortuni che gli hanno impedito di avere la continuità di rendimento che avrebbe desiderato.
Messi è già leggenda ma insegue un record
Scaloni, ovviamente, lo aspetta anche perché Messi è ancora un giocatore di calcio. Dopo la Coppa America giocata e vinta da protagonista, Leo è sceso in campo solo in tre delle otto partite della nazionale (inclusa la partita di stasera contro il Brasile) e la albiceleste ha dimostrato di poter giocare e vincere anche senza di lui. Sebbene la sua assenza sia stata assorbita, è chiaro che tutta l’Argentina, intesa come paese, appassionati di calcio e compagni di squadra, lo vorrebbe in squadra. Fra l’altro ci sono almeno tre buoni motivi perché Messi ci sia. In primis, perché con lui in campo il sogno di un quarto titolo mondiale non sembra irrealizzabile e neanche Maradona ha vinto due mondiali. (L’unico è stato Daniel Passarella, campione nel 1978 e nel 1986). Partecipare al Mondiale del 2026, infine, lo renderebbe il calciatore con più presenze nella storia dei Mondiali.