Il Mondiale Under 17 2019 sta per consegnarsi alla storia del calcio giovanile: domani il Brasile padrone di casa ed il Messico si affronteranno nella finalissima in programma a Gama. Sarà ovviamente possibile godere della diretta tv (ore 23 italiane) del match grazie a Sky, che ha acquisito i diritti per tutte le gare della manifestazione.
In caso di successo la giovane Seleção porterebbe nella propria bacheca il quarto titolo mondiale di categoria, avvicinandosi così alla Nigeria pentacampione. L’eventuale trionfo dei verdeoro porterebbe in dote una serie di significati veramente particolari, anche perché i ragazzi allenati da Guilherme Dalla Déa a questa competizione nemmeno avrebbero dovuto partecipare. Il pass per la massima competizione mondiale si ottiene infatti tramite il Campionato Sudamericano di categoria, a patto di riuscire a classificarsi tra le prime sei squadre. I carioca, purtroppo per loro, non riuscirono nel proprio intento ed obiettivo, uscendo mestamente dal proprio girone per via degli scontri diretti
A venire in loro soccorso, però, sono stati i problemi infrastrutturali del Perù, che non aveva “superato” il giudizio delle commissioni Fifa a febbraio. Dì lì ad un mese scarso il Mondiale è infatti stato assegnato alla Pindorama, che nonostante il poco tempo a disposizione ha offerto ai giovani talenti volati all’interno dei propri confini strutture di allenamento e stadi all’altezza della situazione. Messo alle spalle il flop di marzo al Sudamericano Under 17 sopracitato, i padroni di casa sono arrivati fino all’atto conclusivo di stasera, smentendo tutti coloro che nell’ultimo periodo hanno parlato di un sistema calcistico carioca che fatica a produrre talenti di alto livello.
Il tutto nonostante il gruppo non potesse disporre di capitan Reinier, che il Flamengo non ha liberato per la competizione nonostante il forte impatto mediatico che il giovane fantasista avrebbe potuto conferire al torneo tramite la sua presenza. Per quanto diciottenne il ragazzo è infatti spesso utilizzato dal portoghese Jorge Jesus tra le fila del Mengão, attuale capolista del campionato e prossimo alla disputa della finale di Copa Libertadores. Su di lui, nel mentre, hanno già messo gli occhi le grandi del calcio mondiale.
Stavolta, però, tutto questo conterà molto poco. Il Brasile dovrà far valere la qualità di gioco degli altri interpreti presenti in campo, ben assortita dal fondamentale ruolo di raccordo tra centrocampo e attacco del duttilissimo Peglow, piccolo fisicamente (1,72 cm) ma tutto da seguire. Un punto di domanda è invece rappresentato dalla tenuta difensiva di una squadra che alle volte sembra subire troppo le verticalizzazioni avversarie. Proverà ad approfittarne il Messico, vero e proprio specialista nella categoria Under 17: il Tricolor ha infatti ottenuto ben tre finali nel corso delle ultime cinque edizioni. Qualche rimpianto, forse, lo avranno invece i nostri azzurrini, che nel corso del girone avevano addirittura battuto i ragazzi di Arteaga grazie a un tap-in di Udogie a tempo scaduto.
Alle 19 italiane andrà invece in scena un gustoso antipasto tra Olanda e Francia, che le previsioni alla vigilia delle semifinali volevano come favorite nei confronti delle rispettive avversarie. Tra le fila delle due formazioni ci sarà sicuramente un po’ di scoramento e delusione, come sempre accade in queste occasioni. Meno normale, però, è farsi rimontare tre gol in meno di mezz’ora, a maggior ragione se per larga parte del match sei stato in controllo della partita. Tutto questo è successo alla Francia, che sul campo era stata la squadra ad impressionare maggiormente nei turni precedenti. All’Europeo questo ruolo era spettato all’Olanda, che invece in Brasile aveva cominciato perdendone due di fila. Solo il salvagente delle migliori terze ha consentito agli Oranje di superare il girone, mostrando poi forti miglioramenti. I rigori, però, hanno dato ragione al Messico lunedì sera.
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