Le semifinali sono a 24h dal loro inizio e grazie al cielo siamo tra chi può viverle da protagonista. Ci siamo lasciati alle spalle un avversario pericoloso e imprevedibile come il Mali nel quarto più complicato da leggere. Un’altra sorpresa è sicuramente la Corea del Sud, vincente contro l’ultima africana (il Senegal) e conferma che la squadra non è solo Kang-in Lee. Ecco le 5 stelle dei quarti!
Danylo Sykan (Ucraina, Mariupol’)
Decisivo contro Panama, va a segno per la terza volta consecutiva contro la Colombia. L’errore di Mier è grossolano e determinante per i Cafeteros, ma l’attaccante di proprietà dello Shakhtar sa cosa vuol dire essere al posto giusto nel momento giusto. Sfugge di un soffio la sua presenza nella scorsa Top5: questa volta merita la nomination. L’Italia dovrà prestare grande attenzione a lui domani perché nonostante la solidità degli Azzurrini, si troverà di fronte un pericoloso bomber. Ogni palla morta va monitorata come l’ultima della carriera e il livello di attenzione deve essere massimo. Sarà una sfida interessante.
Andrea Pinamonti (Italia, Inter)
Si merita la copertina questo ragazzo. Capitano e trascinatore degli Azzurrini, non poteva che prendersi il suo posto in Top5 dopo la prova sfoderata contro il Mali. Un rigore procurato e segnato senza fare troppi complimenti in un momento delicato, un’altre rete segnata e una tripletta sfiorata. Il miracolo di Youssuf Koita fa il paio con l’ingenuità sulla sua prima rete, ma Andrea Pinamonti si è consacrato in questo Mondiale. Quella faccia da bravo ragazzo non fa trasparire la sua fame atavica di gol: Popov e la difesa ucraina avranno un compito difficile.
José Cifuentes (Ecuador, CD América)
Operaio della mediana ecuadoregna e non solo. Cifuentes si prende finalmente la scena dopo un Mondiale giocato molto bene, ma sempre dietro le quinte. La staffilata culminata alle spalle di Ochoa è il giusto premio per l’interditore migliore del torneo. Serviva una prova importante e per l’ennesima volta l’ha fornita insieme ai suoi compagni. L’Ecuador si candida ad essere una delle favorite anche se è giusto dire che ormai ogni pronostico rischia di essere smentito. La semifinale di domani sera gli parerà di fronte il tanto dinamismo dei sudcoreani: gli saranno chiesti gli straordinari.
Alexis Méndez (U.S.A., Friburgo)
Onore agli sconfitti. Gli Stati Uniti tornano a casa da questo Mondiale non senza aver mostrato quanto interessante possa presto diventare il loro movimento. Pomykal, Méndez, Soto e Weah sono stati gli uomini migliori e proprio sul calciatore del Friburgo è giusto spendere due parole. Un piede educatissimo al servizio sia della costruzione a corto raggio che dei lanci smarcanti. Piazzati di ogni tipo calciati bene ne hanno fatto un pericolo costante. L’andatura da ‘finto lento’ non gli dà giustizia a volte, ma potrà fare presto bene in Bundesliga.
Kang-in Lee (Corea del Sud, Valencia)
La stella del Valencia che verrà (presto) era atteso alla serata di Gala. In una partita dove è letteralmente accaduto di tutto, forse la più spettacolare, Kang-in Lee ha dimostrato gran parte del suo bagaglio: gol su rigore e assist da angolo rendono poco l’idea della prestazione. Ha giocato a tutto campo dimostrandosi imprevedibile e imprendibile molto spesso. Forse sparisce verso la fine venendo sostituito al 108′, ma resta l’MVP. La Corea del Sud si accende con lui: arrivata qui, però, ha dimostrato di essere anche tanto altro. La partita contro Ecuador ha il sapore della storia.
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