Dopo il Portogallo, anche Francia e Argentina salutano l’allegra combriccola scivolando contro U.S.A. e Mali. Il podio pronosticato dai più alla vigilia crolla miseramente lasciando spazio alle outsiders. Italia e Ecuador rosicchiano qualche posizione tra le favorite, ma è ormai evidente che non ce ne siano più.
Gli ottavi, inoltre, ci hanno confermato lo stato di forma di alcuni calciatori oltre a sorprendere con delle new entry: ecco la Top5!
Amadou Sagna (Senegal, Cayor Foot)
Tripletta all’esordio con gol più veloce di sempre per i mondiali di categoria, prestazioni sempre all’altezza e un ottavo di finale giocato a grandi livelli. Amadou Sagna era fuori da ogni radar prima di due settimane fa: gioca in seconda divisione nel suo paese e pochi ne avevano sentito parlare. Contro la Nigeria ha segnato il primo gol e propiziato il secondo dando ancora prova di essere il trascinatore dei senegalesi. Velocità, ma soprattutto sensibilità nella rete segnata contro la Nigeria perché lo stop orientato e propedeutico al piattone destro è SI qualcosa di già visto, ma farlo in piena accelerazione non è da tutti. La partita contro la Corea del Sud ci consegnerà una delle grandi sorprese di questo torneo (una delle tante): la semifinale sarebbe un successo per entrambe.
Alessandro Plizzari (Italia, Milan)
Toh, chi si rivede. Dopo l’esordio incerto, il classe 2000 ha infilato due grandi prestazioni con un rigore parato a Campana contro l’Ecuador e la sagra del miracolo nell’ottavo contro i padroni di casa polacchi. Acquisisce sicurezza mano a mano ed è indubbiamente tra gli uomini più positivi di Nicolato. La parata su Zylla è piuttosto Schmeicheliana, ma lo sfortunato rimpallo che mette in porta il calciatore del Bayern Monaco non dava tempo al milanista di coordinarsi alla perfezione. Il vero miracolo, però, lo compie su Skóraś, ala sinistra che ha creato qualche grattacapo dalla sinistra verso il centro. Tiro secco e all’incrocio respinto con sicurezza. Interessante, infine, vedere come ci sia un italiano per ogni nostra Top5: incoraggiante!
Alexander Alvarado (Ecuador, Aucas)
Prestazione super contro l’Uruguay per il velocista ecuadoregno. Nessuno è mai riuscito a seguirlo in campo ed è stato una costante finché è rimasto in campo. Un gol su rigore procurato, un eurogoal sfiorato (ma che ha comunque causato il rosso a Méndez) e una quantità di superiorità numeriche create incredibile. La Celeste era favorita, l’Ecuador ha stupito: il 3-1 è meritato e lancia i sudamericani verso un quarto interessante contro gli Stati Uniti. Sarà la partita più equilibrata e Alvarado può portare avanti i suoi se continuerà a essere così decisivo: ovviamente aspettando le reti di Campana.
Sebastian Soto (U.S.A., Hannover)
Insegue utopicamente il titolo di capocannoniere di Håland, al pari di Sagna con 4 reti, ma soprattutto guida gli Stati Uniti alla storica vittoria contro la favorita Francia. Nel 3-2 finale porta a casa una doppietta fotocopia: movimento da passante e tiro di destro sul secondo palo. La sua forza è quella di leggere bene lo spazio e avere una buona tecnica di base. L’attaccante dell’Hannover è l’arma in più degli statunitensi in vista della delicata sfida contro l’Ecuador. Con Timothy Weah l’intesa cresce ogni partita, con alle spalle quel geniaccio di Mendez, in grado di mettere in porta chiunque con piazzati o il tanto apprezzabile lancio alle spalle della difesa.
Sekou Koita (Mali, Liefering)
Il lavoro della scuderia Red Bull dà sempre grandi risultati anche nel calcio e i talenti di Salisburgo, Lipsie e Liefering iniziano a dare i loro frutti. Sekou Koita ha dominato per lunghi tratti la partita contro l’Albiceleste di Batista imponendosi da ogni posizione e in ogni modo. La sberla su punizione ha spaccato l’incrocio, i tagli verso il centro del campo e i contropiedi, poi, hanno aperto grandi spazi per gli africani. Ottimo il feeling con Diakite e la rete annullata dopo la loro combinazione ci ha privato di un capolavoro, ma il fuorigioco era sacrosanto. L’Italia non deve sicuramente sottovalutare questa squadra che ha portato l’Argentina ai rigori quando tutto sembrava finito e dopo il grande contraccolpo dello svantaggio subito dopo 30″ dall’inizio dei supplementari.
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