Mondiale per club, è già scisma fra FIFA e calcio. Il nuovo format non ha convinto del tutto (eufemismo) giocatori e allenatori, che quando hanno avuto l’occasione non l’hanno persa per manifestare il proprio dissenso nei confronti di una competizione destinata, a loro avviso, a rendere insostenibile un calendario già saturo.
Numeri alla mano, i calciatori non hanno tregua. Dai campionati e coppe nazionali al nuovo format dei tornei internazionali passando attraverso le finestre per gli impegni della nazionale il Mondiale per Club, in programma negli Stati Uniti tra il 15 giugno e il 13 luglio 2025 è un “quid” in più di cui i calciatori non sentivano la mancanza. Le date hanno un senso dal punto di vista organizzativo, visto che è praticamente l’unico mese in cui non si disputano competizioni. Un concetto che però cozza con gli interessi di allenatori e giocatori con una sola estate libera nel ciclo quadriennale. A queste condizioni cresce enormemente il rischio di infortuni. Inaccettabile per i tecnici, un po’ meno per i club. Al netto delle polemiche che sta creando la creazione di questa nuova competizione, tutto lascia credere che finirà per essere giocata. Ciascuno dei partecipanti porterà a casa un minimo di 50 milioni di euro, che varierà a seconda di ciò che ciascuna istituzione genererà. Basta e avanza per convincere i club a dire “si”.
Lo scontro, non è una novità, così come l’epilogo. Le competizioni internazionali non sono mai state esenti da problemi fra i comitati organizzatori e i club. Alla fine, però i dirigenti si sono sempre piegati al volere di UEFA e FIFA complici offerte economiche difficili da rifiutare. In primis, fu la Champions League, che nel 1992 iniziò a rinnovarsi aprendo anche alle squadre seconde classificate, allargandosi poi a tre e quattro per le federazioni più importanti. Risultato? Un mini campionato da 32 squadre che sarà ancora più allargato (36) in relazione al format che sarà in vigore dalla prossima stagione. Nel 1998 è stato il turno dei Mondiali, allargati prima a 32 e poi, dal 2026, a 48 squadre. Sulla stessa onda, anche gli Europei, che nel 1992 erano un torneo fra 8 squadre, nel 1996 è diventato a 16 e dal 2020 si è allargato a 24 partecipanti alla fase finale. Il Mondiale per Club è figlio della rivoluzione della Coppa Intercontinentale nata con partite di andata e ritorno fra le vincitrici della Coppa dei Campioni e della Libertadores, prima di allargarsi ai cinque continenti. L’unico progetto che non ha avuto seguito è stata la Superlega. I maligni dicono perché non poteva portare guadagni a UEFA e FIFA…
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