Decide ancora Cristiano Ronaldo per il Portogallo, ma con fatica. Come avevamo già avuto occasione di mostrare nella nostra prima lavagna del Mondiale, il Marocco ha mostrato un ottimo pressing nella metà campo avversaria, specialmente quando le squadre avversarie hanno provato a uscire dalle corsie. La situazione si è ripresentata allo stesso modo contro il Portogallo. Nella situazione considerata, la palla era stata in precedenza giocata da Bernardo Silva e pressato da tre. Pressione alleggerita con lo scarico su Pepe, il quale ha appoggiato a Cédric. In diverse situazioni – anche sulla sinistra con Guerreiro – il pressing organizzato da Renard ha portato a un lancio lungo inutile. Ad aiutare è così arrivato Ronaldo, che si è abbassato di molto per prendere palla, offrire un appoggio, far saltare il pressing del Marocco e impostare il gioco con la sua qualità. Un Ronaldo decisivo, non solo con i gol.
Soltanto un gol di Suárez, ancora da calcio piazzato, ha permesso all’Uruguay di guadagnarsi il passaggio del turno contro l’Arabia Saudita. Ma i miglioramenti a livello di gioco non si sono ancora visti. Il ritorno al 4-4-2 con gli esterni puri ha portato benefici soltanto parziali e soltanto nel secondo tempo, quando è entrato in campo un Laxalt decisamente più vivace di Cristian Rodríguez. L’esterno del Genoa si è fatto vedere di più anche tagliando centralmente, sfruttando gli spazi che gli ha aperto Suárez: il pistolero si è mosso tra le linee per aprire il gioco, come nella situazione sopra, nella quale Sánchez ha avuto tempo e spazio per mettere la palla in area alle spalle della difesa, proprio per l’altro esterno. Per una questione di millimetri Laxalt non è arrivato ad appoggiare il pallone in porta. La difesa dell’Arabia si è confermata fragilissima, ma l’Uruguay non l’ha attaccata con la giusta pericolosità, se non in pochi e rari casi. Tra cui questo.
La Spagna ha faticato molto per battere un Iran che, come da aspettative, ha parcheggiato il più classico dei pullman davanti alla porta per provare a limitare la straordinaria qualità iberica. Missione compiuta almeno in parte. La Spagna voleva allargare il gioco sulle corsie, a destra con Lucas Vazquez e a sinistra con il solito Jordi Alba, come al solito un’ala aggiunta. La circolazione di palla è stata un po’ troppo lenta e prevedibile, a causa dell’impossibilità di giocare tra le linee da parte dei trequartisti spagnoli. Isco si è aperto per trovare spazio per puntare l’uomo, ma è stato subito raddoppiato, mentre Diego Costa non è riuscito a trovare palloni giocabili nel primo tempo, con la squadra di Queiroz tutta chiusa a difesa schierata, con tutti gli uomini negli ultimi 25 metri, compresa la punta Azmoun. La Spagna ha portato avanti anche i centrali per impostare, ed ha insistito soprattutto sulla sinistra. Con risultati esigui, come mostrato sopra, nella GIF a gioco accelerato (assedio durato un minuto, uno dei tanti).
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