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Mondiale alla lavagna – Colombia e Polonia, difese da rivedere

(con Francesco Castorani)

Colombia – Giappone 1-2

Non può che essere questa l’immagine in movimento da analizzare nella nostra lavagna 2.0. L’errore, clamoroso, che ha condizionato Colombia-Giappone arriva al 3′ minuto di gioco ad opera dei due Sanchez. Lo sbaglio più grave è quello di Davinson che, in vantaggio di qualche metro su Yuya Osako, si fa letteralmente “spostare” dall’attaccante nipponico. Una scena paradossale dato che il difensore degli Spurs è più alto e soprattutto più pesante di ben 13 kg rispetto al numero 15 giapponese. La disattenzione di Davinson è fatale alla Colombia, salvata inizialmente da un Ospina molto reattivo, poi condannata dall’altro Sanchez. L’ex viola Carlos è colpevole di aver istintivamente “parato” la ribattuta di Kagawa diretta in gol. Le conseguenze: disastrose per la Colombia. Calcio di rigore, rosso e probabilmente un Mondiale buttato al terzo minuto della gara inaugurale dei cafeteros.

Polonia – Senegal 1-2

La Polonia con la difesa a quattro ha sofferto troppo le ripartenze del Senegal, bravo anche ad andare a recuperare palla alto con il pressing e andare via con tanti uomini. Oltre ai due attaccanti, gli esterni e Gueye, uno dei due centrocampisti, hanno sempre accompagnato l’azione in avanti, mentre le ali della Polonia – Grosicki e Blaszczykowski – sono stati molto spesso in ritardo nel raddoppio. La velocità di Mané e Sarr è stata così molto spesso decisiva, come nell’occasione del primo gol: Gueye ha avuto tantissimo spazio per andare al tiro e l’uscita di Pazdan non è stata efficace, e il mediano dell’Everton anche se non ha avuto un controllo felice è riuscito comunque a concludere. La doppia deviazione lo ha favorito e la palla è terminata in rete. Per ovviare a queste difficoltà nelle transizioni negative, Nawalka nella ripresa ha optato per la difesa a tre ottenendo risultati migliori tatticamente parlando, anche se l’errore di Bednarek sul gol del 2-0 di fatto ha chiuso il match.

Russia – Egitto 3-1

Russia dominante contro un Egitto le cui speranze di qualificazione sono ormai appese a un filo sottile, pronto a spezzarsi in caso di vittoria dell’Uruguay contro l’Arabia Saudita. Da sottolineare soprattutto il secondo gol della squadra di Cherchesov, frutto di un’azione molto ben costruita, anche se con tanti errori da parte del centrocampo di Cuper, perennemente in ritardo in entrambe le fasi. Samedov ha portato palla in fascia lasciando spazio alla sovrapposizione interna di Mario Fernandes, servita con tempi perfetti. Gabr (numero 2) è rimasto fermo e non è andato a chiudere la linea di passaggio (il terzino russo era sul fondo), Cheryshev si è così messo in visione senza problemi e ha ricevuto l’assist. Ha calciato solo, perché Tarek, numero 8, è rimasto fermo, mentre Elneny era in enorme ritardo in marcatura e due uomini erano rimasti concentrati su Dzyuba, fermo a centro area.

Giorgio Dusi

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