I difensori dell’Arabia stanno troppo bassi e staccati dal centrocampo, troppo alto e tutto sulla stessa linea. Non c’è mai l’appoggio dei centrocampisti (i quali sulla pressione della Russia perdono tantissimi palloni) per farsi dare la palla e impostare. I difensori non hanno nemmeno reattività e velocità per recuperare sugli attaccanti che possono andare tranquillamente in porta ogni volta che trovano la palla. Reparti distanti e slegati per la squadra di Pizzi. L’Arabia non è abituata a tenere palla e quando lo fa va in enorme difficoltà, deve alzarsi a palleggiare e non è in grado di impostare da dietro. L’azione nel fotogramma termina infatti con un passaggio sbagliato da Omar Hawsawi a Osama Hawsawi – senza pressing – e con la palla in fallo laterale.
Il 4-4-2 di Tabarez è stato uno dei grossi limiti dell’Uruguay, che non ha mai trovato l’uomo tra le linee per poterlo servire e dare fastidio alle due linee, nemmeno troppo strette, della difesa dell’Egitto. La chiave doveva essere De Arrascaeta, posizionato a sinistra ma in grado di entrare dentro il campo. Ci è riuscito soltanto in una situazione, quella presa in esame sopra, da cui è scaturita una punizione da posizione piuttosto interessante. Nella ripresa la situazione è migliorata con le sostituzioni (Rodríguez e Sánchez per De Arrascaeta e Nández), ma l’impressione è rimasta la stessa: Uruguay troppo prevedibile e senza i giocatori per interpretare quel modulo. Disastroso, infatti, Nández sulla destra.
L’avvio del Marocco è stato contraddistinto dal pressing alto che ha tolto all’Iran, già tecnicamente poco dotato, la facilità di palleggio e ogni possibilità di innescare gli attaccanti palla a terra. Ogni qualvolta l’Iran provava a uscire con gli esterni, anche El Ahmadi, mediano basso, andava a fare densità in zona palla insieme alle ali, per fermare l’azione, recuperare palla e permettere la ripartenza con la rapidità di Boussoufa e Belhanda, interni di centrocampo di spiccata propensione offensiva. Dai palloni recuperati dalla squadra di Renard è nata quasi sempre una situazione pericolosa, soprattutto nei primi minuti di gioco. L’Iran ha poi optato per i palloni lunghi, togliendo al Marocco quest’opzione in gran parte delle situazioni.
La difesa del Portogallo ha mostrato molte lacune, la più evidente sul gol del momentaneo 2-2 della Spagna. Sulla punizione dai trenta metri che David Silva pennella sul secondo palo, Busquets parte isolato dalla destra e può andare a colpire il pallone facendo la torre grazie al mismatch che si crea con Guedes, ultimo della linea. Fonte si muove in ritardo per aiutare il compagno e Busquets colpisce indisturbato. Al centro ci sono tutti soli Costa e Ramos, che attaccavano la porta già appena partita la punizione. Moutinho non si mette davanti a Costa, che protegge la posizione senza difficoltà e appoggia in rete il più facile dei gol. Tutta la difesa portoghese era attratta dal pallone e gli uomini sono rimasti soli in area. Una disattenzione a cui dovrà rimediare il solito Ronaldo.
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