Il Feyenoord ha coronato nel migliore dei modi l’annata 2016-2017 vincendo l’Eredivisie. La società di Rotterdam è tornata sul gradino più alto del podio abbattendo l’egemonia di Ajax e Psv. Van Bronckhorst è riuscito ad eliminare i gravi problemi di una formazione alla quale mancava sempre qualcosa per poter trionfare. Un tassello sistemato è stato quello della difesa: protagonista del reparto è Kongolo che ha chiuso in crescendo il suo 6° anno in biancorosso. Al via del mercato estivo, il terzino ha abbandonato l’Olanda per trasferirsi al Monaco, fresco vincente della Ligue 1. La squadra fresca campione d’Olanda ha già rimpiazzato l’esterno di difesa con l’arrivo di Diks dalla Fiorentina.
Kongolo, 6 anni di Feyenoord da gran difensore (di Andrea Mariani)- Kongolo nasce nel 1994 a Rotterdam e intraprende la sua crescita da giocatore nelle fila del Feyenoord la formazione più blasonata della città. Dopo la lunga trafila giunge finalmente in prima squadra esordendo nel 2011-2012 in Eredivisie: per lui una sola presenza che è solamente la base per una lunga carriera da titolare. L’allenatore vede in lui tantissime qualità ed inizia a farlo avvicinare alla maggiore divisione olandese regalando altre 5 partite nella stagione successiva. Kongolo inizia veramente a convincere anche i più scettici grazie ad un fisico possente che gli permette di reggere e di farsi forza ad ogni contrasto. La fascia sinistra è la sua casa e, nonostante la sua stazza, ha un’ottima corsa e un dribbling veloce che gli permette di giungere sul fondo per aiutare il reparto offensivo con cross tesi e precisi. Nel 2013-2014 gioca con molta più frequenza scendendo in campo in 17 occasioni senza mai gonfiare la rete. L’unica vera pecca del ragazzo è la sua difficoltà nel superare l’estremo difensore avversario, nonostante giunga spesso sotto porta. Da 2014 veste una maglia da titolare che non gli verrà mai più tolta, tranne in caso di espulsione o infortunio. Kongolo inizia ad essere irremovibile e nell’ultimo anno non solo alza a cielo l’Eredivisie, ma sigla anche il suo primo gol in campionato coronando un’annata fantastica. Nella massima divisione olandese vanta anche una sola espulsione in 108 gare disputate e questo sottolinea il suo ottimo senso dell’anticipo e il tempismo nell’intervento che lo rendono essenziale non solo in fase di spinta, ma anche di copertura. Nasce come difensore centrale, ma è stato adattato, soprattutto negli ultimi 2 anni a terzino da Van Bronckhorst che ne ha voluto valorizzare piedi e corsa. Una grande perdita per il Feyenoord che va a rinforzare il Monaco fresca di Ligue 1 e pronta ad imporsi nuovamente in Champions cercando di migliorare le semifinali raggiunte in questi stagione.
Un terzino alla corte di Jardim (di Gianmarco Galli Angeli)- Con Benjamin Mendy che si allontana sempre di più dallo Stade Louis II la proprietà monegasca ha ben pensato di mettere mano al portafogli prima di trovarsi scoperta: in questa chiave di lettura si spiega l’arrivo di Terence Kongolo, dal Feyenoord. Sostanzialmente è uno scambio tra due pari ruolo i quali però sono molto diversi per caratteristiche tecninche: Mendy è un terzino di spinta a cui piace concentrarsi maggiormente sulla fase di possesso mentre presenta alcune lacune in fase difensiva; lacune che saranno colmate da Kongolo il quale non sarà tecnicamente abile come il francese ma ha dalla sua un’abilità nel difendere non indifferente. La sua tecnica di base è comunque buona come quella della maggior parte dei laterali che escono dall’Eredivisie: per tredici milioni rischia di essere veramente un colpaccio.