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Miyoshi non basta: finisce due a due tra Uruguay e Giappone

Partita veramente divertente quella disputata all’Arena do Grêmio di Porto Alegre tra Uruguay e Giappone; la Celeste, dopo l’ottimo esordio contro Ecuador, cercava altri tre punti per ipotecare la qualificazione ai quarti di finale. Di fronte i ragazzi di Moriyasu obbligati a riscattare la pessima figura fatta all’esordio contro il Cile; la nazionale nipponica, nonostante non siano arrivati i tre punti, ha fatto passi in avanti rispetto ai primi novanta minuti mettendo in difficoltà l’Uruguay grazie ad un Miyoshi scatenato. Tabarez può essere soddisfatto per il punto conquistato in rimonta anche se la sua nazionale avrebbe meritato la vittoria visto il numero di occasione create e le due traverse colpite.

Il Giappone si affida a Miyoshi

Due goal, una prestazione importante e la voglia di trascinare la sua nazionale oltre dei limiti evidenti. Koji Miyoshi ha fatto tutto il possibile ma non è bastato per regalare tre punti al suo Giappone. Attaccante mobile che svaria su tutto il fronte offensivo non dando punti di riferimento alla difesa dell’Uruguay; proprio questo suo dinamismo ha creato più di un problema alla retroguardia della Celeste incapace di trovare le contromisure adeguate. Una doppietta importante perché regala ancora qualche speranza di qualificazione alla nazionale nipponica; all’ultima giornata servirà battere l’Ecuador e sperare di essere una delle due migliori terze.

Uruguay, un pareggio amaro

La partita dell’Uruguay ha aspetti positivi e negativi; di buono va sottolineato il carattere di una nazionale che ha saputo reagire per ben due volte conquistando un punto importante. Il goal del due a due è arrivata su palla inattiva, vero e proprio marchio di fabbrica della Celeste. Passiamo alle note dolenti e la prima è sicuramente Muslera, responsabile su entrambe le reti subite. L’altro aspetto che non sarà piaciuto a Tabarez è il poco cinismo sotto porta; l’Uruguay ha creato un numero infinito di palle goal ma, in molte occasioni, è mancato nel momento decisivo. Cavani, Torreira e Caceres hanno gettato alle ortiche tre punti d’oro in ottica qualificazione. L’imperativo è ripartire dagli aspetti positivi, migliorando ciò che non è andato; solo così si può sperare di arrivare in fondo.

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