Non sottovalutare la semifinale d’andata di Taça de Portugal è stato uno dei vari moniti lanciati da Rui Vitória in una settimana che ha visto le Aguias rispondere colpo su colpo ad un Porto mai come ora così agguerrito, distante ora solo una lunghezza in campionato. E tra le parole del tecnico, tanti sono stati i riferimenti di un certo spessore: “Sono sicuro che incontreremo una squadra più forte ma la stessa cosa accade a noi, noi siamo più forti ora rispetto a prima. Sono sicuro che giocheremo una dura partita, che ci richiederà un grande sforzo”. Interrogato sulla possibilità di attuare il turnover, l’ex tecnico del Vitória Guimarães ha chiarito come “ho un gran numero di giocatori e ognuno ha tanto talento, è solo una questione di opzioni. Voglio chiarirlo: ogni eccezione che può capitare ha sempre in testa l’ottenimento della miglior performance possibile per il nostro team”, mentre per quanto concerne l’obiettivo del suo Benfica “è chiaro: vincere la 26ma Taça de Portugal, è con lo stesso obiettivo in testa che cominciamo ogni competizione, ma per ora siamo concentrati sulla semifinale. Le semifinali saranno partite davvero difficili”. Una battuta infine sul miglior risultato di questa sera (“Noi andiamo lì per vincere!”) aveva chiuso una conferenza stampa in cui l’allenatore benfiquista era apparso sereno e rilassato. Del resto, questa l’immagine da mostrare a proposito delle aguias al mondo. In campo, confermato un solito 4-4-2 per il Benfica, in cui solo una ricaduta in extremis non prevede l’impiego di Jonas (prossimo al rinnovo contrattuale fino al 2019): spazio dunque a Rafa Silva accanto a Mitroglou, con Filipe Augusto a far legna in mezzo, in compagnia di Samaris, e il talentino Andrija Zivkovic come dirimpettaio di André Carrillo. Nell’Estoril non c’è l’ex attaccante del Genoa Bruno Gomes (già, sorpresi di vederlo qui?) ma la coppia ex Porto formata da Kléber e Licá.
Ci pensa capitan Diogo Amado a dare il benvenuto al Benfica all’Estadio Antonio Coimbra da Mota, con una conclusione da fuori che tuttavia impensierisce solo minimamente Julio César (2′). Risponde O Glorioso con una gran incursione di Rafa Silva provvidenzialmente sventata da Luis Ribeiro (5′). Nel complesso è una bella partita: Carrillo (10′) e Zivkovic (12′) gareggiano a chi indovina il tiro da fuori, mentre l’Estoril si rende pericoloso solo quando l’estremo difensore benfiquista rischia di confezionare una frittata allungandosi troppo il pallone fuori dall’area. Samaris si aggiunge alla sopracitata competizione con i compagni esterni, mentre Matheus Indio prova a suonare la carica ai suoi. Al minuto 36′ il Benfica passa, meritatamente aggiungo, quando Mitroglou ribadisce in rete un cross di Zivkovic; sarà gioia effimera, perchè Eliseu aveva deciso di voler compensare una fino ad allora buona partita in fase difensiva con uno sciagurato tocco di mano. Penalty, dice (o meglio, fischia) Antonio Jorge Ferreira Goncalves: dal dischetto si presenta il signor Kléber Laude Pinheiro che beffa il connazionale Julio César per il pareggio (38′). Sottolineo come l’attaccante sia uno dei pochi personaggi che dopo aver provato l’esperienza cinese (Beijing Guoan) ha deciso di tornare sui suoi passi. Sarà l’aria che respira da buon ex portista, o non so cosa, ma fatto sta che poco prima della rete sempre lui aveva cercato di intervenire un gran cross di Licá mancando però l’impatto con la sfera. Al 41′ si infortuna Filipe Augusto, che stringe però i denti fino alla fine del tempo per consentire a Pizzi di ultimare il riscaldamento. Ma prima del 45′ c’è ancora da sottolineare un gol annullato a Mitroglou.
Comincia la ripresa, subito nel segno dell’Estoril che con Eduardo si fa vedere nell’area del Benfica (ma questa volta Julio César è attento). E’ un Benfica ancora sornione, quello rientrato dagli spogliatoi (per non dire dormiente), e siccome Pedro Gomez Carmona lo intuisce, cerca in ogni modo di spingere i suoi in avanti: la mossa paga, al 51′ i padroni di casa hanno una colossale chance per raddoppiare. Succede tutto in velocità, sempre sull’asse Licá-Kleber. Anche questa volta è il portoghese ad involarsi sulla destra e servire il brasiliano che di punta indirizza il pallone sul palo opposto non trovando di pochissimo la rete. A questo punto è Rafa Silva che tenta di far partire la reazione: l’ex Braga in particolare decide di mettersi in proprio e al 57′ chiama Luis Ribeiro alla gran parata. Al 59′ Carrillo guadagna un calcio di punizione da posizione invitante, parte Zivkovic a scodellare in area, Pizzi viene ancora una volta stoppato dal portiere dell’Estoril. Al 61′ il primo cambio: Carmona toglie Matheus Indio e concede spazio a Gustavo Tocantins. E’ sempre il Benfica a fare la partita, alzando il ritmo e regalando talvolta qualche corner assolutamente evitabile. Al minuto 67 ecco il dato ufficiale relativo alle presenze sugli spalti: 6807 i paganti all’Estadio Antonio Coimbra da Mota. Sessanta secondi dopo ecco Franco Cervi rilevare Rafa Silva, dunque al 79′ Raùl Jimenez per André Carrillo. Nel mezzo, solo Benfica: Zivkovic mostra ancora una volta le sue doti nell’uno contro uno per poi scaraventare in porta un tiro di precisione, poi Eliseu (75′) per poco non trova un Mitroglou assatanato in mezzo all’area. L’ucraino Dmytro Yarchuk sostituisce Mattheus tra le fila dei canarinhos, poi al 78′ è un ottimo Nélson Semedo quello che compie un intervento difensivo perfetto ad impedire che Tocantins sfoderasse la conclusione da posizione certamente molto insidiosa. E’ un finale dominato dalla stanchezza:una partita giocata colpo su colpo, come si aspettava Rui Vitória, da ambo le parti con ovviamente la bilancia a pendere dalla parte benfiquista. Licá accusa qualche problema fisico (85′), ma continua la gara: sempre le aguias avanti. E’ un’ondata rossa quella che si riversa nell’area dei padroni di casa: all’88’ una grande potenziale occasione con Zivkovic ancora a fare baldoria sulla sua corsia, quella destra, prima di piazzare un pallone che arriverebbe certamente al destinatario Franco Cervi se l’egoismo (in un certo senso necessario, nella dura posizione di attaccante) di Raùl Jimenez non peggiorasse le cose. E’ un finale che si accende: Oumar Diakhite, dunque un difensore, rileva il malconcio Licá e la fortuna, il destino o semplicemente un nonsochè di estremamente beffardo decide di prendersi gioco di Carmona facendo pervenire il Benfica al gol-vittoria. Minuto 89′, proprio quando i canarinhos assaporavano già l’idea di un pari da conservare: Franco Cervi scodella al centro un pallone su cui Kostas Mitroglou si incaponisce e riesce in quello per cui viene pagato da Luís Filipe Vieira. Segnare. Tre minuti di extratime, succede zero. Ed è in questo background che da una parte O Glorioso tira un forte sospiro di sollievo.
Ebbene sì, è stato più difficile del previsto. Se già in campionato il Benfica aveva avuto da faticare (solo un rigore di Jiménez aveva rotto il ghiaccio), non che stasera sia filato tutto liscio eh. Però in fondo me lo sento, Rui Vitória offrirà una cena a Mitroglou. O Mitrogolo, come dalle parti di Lisbona è sempre più spesso soprannominato. O Mitragol, soprannome che risale ai tempi dell’Olympiakos. Ci dedicherò un long form, al buon Kostas, autore oggi di una fondamentale doppietta (al pari della rete decisiva per il Dia dos innamoratos in cui il Benfica ha schiacciato il Dortmund in Champions), oltre che di una rete annullata. Le toglie lui, le castagne dal fuoco al Benfica. Benfica che non può fare a meno del suo numero 11. In ogni caso, ci risentiamo il 5 aprile dal Da Luz per il ritorno. Da Matteo Albanese, boa noite da Estoril.
Il tabellino:
Estoril (4-4-2):Luis Ribeiro; Dankler, João Afonso, Brandao, Joel; Diogo Amado, Eduardo Teixeira, Matheus Oliveira (dal 79′ Yarchuk), Matheus Indio (dal 61′ Tocantins); Kléber, Lica (dall’89’ Diakhite). All. Carmona
Benfica (4-4-2): Julio César; Semedo, Jardel, Lindelöf, Eliseu; Carrillo (dal 79′ Jiménez), Augusto (dal 45′ pt Pizzi), Samaris, Zivkovic; Rafa Silva (dal 68′ Cervi), Mitroglou. All. Rui Vitória.
Reti: 36′ e 89′ Mitroglou, 41′ Kleber.
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