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Mista: il bomber dell’ultimo Valencia campione di Spagna

All’inizio di questo millennio in Spagna c’è stata una grande squadra capace di contrastare il dominio di Real Madrid e Barcellona: era il Valencia di Rafa Benitez, vincitore di due campionati, una Supercoppa di Spagna e una Coppa Uefa nel giro di tre stagioni. Ma se nell’anno del primo dei due titoli non c’è stato un vero e proprio uomo gol (il capocannoniere Rubén Baraja chiuse con appena 7 reti), nella stagione 2003/04 il volto del gol a Mestalla era quello di Miguel Ángel Ferrer, per tutti Mista.

Una storia particolare quella dell’attaccante murciano, fatta di illusioni, delusioni e tanti momenti in cui è stato necessario ricominciare. Era il più felice di tutti quando a 18 il Real Madrid lo venne a cercare nel suo paesino di 20.000 abitanti, Cavaraca de la Cruz nell’entroterra della Provincia di Murcia, ma ben presto si rese conto che non era quella la sua strada.

Presenze solo con la squadra B e la C del Castilla, troppo poco per uno che era arrivato con la fama del grande goleador. Meglio cambiare aria, e non fu la prima volta in carriera. Il destino fu generoso con lui: lo portò lontano, nelle Canarie, a Tenerife. E lì cambiò la sua vita. Perché sulla panchina del Tete sedeva un giovane Rafael Benitez.

Con Rafa fu amore a prima vista e il futuro allenatore campione d’Europa decise che Mista sarebbe stato l’attaccante anche della sua prossima squadra, il Valencia.

E a Mestalla arrivò il meglio della carriera di questo attaccante. I quattro titoli in tre anni e quella stagione fantastica in cui contribuì con 22 gol (terzo nella classifica Pichichi dietro a Ronaldo e Baptista) alla conquista della sesta Liga del Valencia, l’ultima della storia del club, e della Coppa Uefa. Annate indimenticabili che lo portarono in nazionale (2 presenze con Aragonés in panchina) e poi di nuovo a Madrid, stavolta all’Atletico.

Ma la capitale fu ingenerosa ancora una volta. Mista era un calciatore generoso e quando Javier Aguirre per necessità spostò lui sulla fascia arrivò l’infortunio destinato a rovinargli la carriera. Perché anche dopo essere guarito Mista non era più quella punta mobile così pericolosa e decisiva. E anche la sua ultima esperienza al Deportivo La Coruña è stata deludente nonostante al Riazor lo abbiamo sempre ritenuto un idolo.

Dopo aver chiuso la carriera lontano dai riflettori in MLS a Toronto, Miguel Ángel Ferrer ha sia intrapreso la carriera da opinionista in radio e ha anche allenato una squadra giovanile del suo Valencia dove ha preso il posto di un’altro Miguel Ángel che ha scritto la storia del club in quegli anni, Angulo.

La sfida col Barcellona la guarderà con la speranza che il Valencia possa tornare a vincere come quando ad infuocare Mestalla erano le sue reti.

Simone Gamberini

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