La sconfitta nel derby ancora brucia, ma il Milan deve guardare al futuro. Ecco i possibili nomi per sostituire Stefano Pioli sulla panchina del Diavolo
Sesta sconfitta consecutiva in un derby, festa scudetto dell’Inter in casa propria ed eliminazione contro la Roma nei quarti di Europa League. Un quadro, per Stefano Pioli, impietoso, che vuol dire fine di un ciclo. Fine di un lavoro che ha portato comunque il Milan a tornare ai vertici del calcio italiano e nell’Europa che conta, arrivando a un passo dalla finale lo scorso anno ed uscendo in un girone complicatissimo in quella in corso. Risultati che vanno riconosciuti al tecnico, che tuttavia sembra evidentemente al capolinea, nonostante le sue parole post derby: “Non so se il mio ciclo è finito, Inzaghi dodici mesi fa sembrava in difficoltà e poi ha fatto tutto questo, io sto bene, la squadra ha margini di miglioramento”.
L’identikit
Pioli guiderà il Milan fino al 26 maggio poi le strade molto probabilmente si separeranno, allora è ovvio che la dirigenza sta già guardando oltre. Probabilmente con un profilo già definito, come riporta il Corriere della Sera: un tecnico giovane, internazionale, con una proposta che rappresenti il Milan: un gioco moderno, audace e che magari, nota a margine, non abbia richieste economiche fuori dall’ordinario.
I nomi papabili
Detto che l’idea Roberto De Zerbi stuzzica l’ambiente, l’identikit sembra portare a Francesco Farioli, un discepolo dell’attuale allenatore del Brighton, che a soli 35 anni ha già dimostrato ottime cose quest’anno a Nizza, e chissà che si possa puntare proprio su di lui. Laureato in filosofia, considerato un golden boy, è sicuramente una scommessa, vista la giovanissima età e un’esperienza per ovvi motivi molto limitata. Certo è che la sua idea di calcio stuzzica, e potrebbe essere la mossa a sorpresa di via Aldo Rossi, a sparigliare un po’ le carte e dare nuova linfa a tutto l’ambiente.
Farioli rimane una suggestione, perché sicuramente dalle parti di Milanello si stanno facendo diverse valutazioni e vagliando vari profili. Il boquet a oggi è ancora folto, rimane sicuramente il sogno Antonio Conte, ma i nomi che sono circolati in questi ultimi giorni sono altri, come Lopetegui e Fonseca, due allenatori di esperienza in cerca di rilancio, come fu Pioli quando arrivò nel 2019, e chissà che la storia si possa ripetere anche con loro. Attenzione anche a un’ulteriore suggestione, ovvero Domenico Tedesco, allenatore del Belgio, che rientra nell’identikit tracciato dalla società per il futuro.
Tra panchina e mercato
Una volta scelto l’allenatore si potrà, e dovrà, fare anche delle valutazioni sulla rosa, già rivoluzionata in buona parte lo scorso anno, e che potrebbe subire qualche cambiamento anche nella prossima sessione di mercato. Basti pensare che l’addio di Olivier Giroud, pronto a sbarcare ai Los Angeles Fc in Mls, apre una voragine nell’attacco rossonero, che dovrà essere per forza di cose colmata. Zirkzee rimane un’opzione, ma occhio all’inserimento dell’Inter, e Sesko del Lipsia o David del Lille sono delle alternative graditissime ma sicuramente costose. Per questo non è da escludere qualche cessione eccellente, magari guardando proprio a quei big che sembrano intoccabili. Occhio quindi alle posizioni ad esempio di Mike Maignan e Theo Hernandez, che davanti a offerte irrinunciabili (70-100 milioni) potrebbero andare via per finanziare il mercato rossonero.