Milan, l’effetto Conceiçao non si ripercuote anche in campionato. 1-1 contro il Cagliari e pareggio che lascia in eredità l’ennesima, grande occasione sciupata per accorciare la classifica e tornare in lotta per l’Europa.
È senza dubbio un Milan diverso, quello di Sergio Conceiçao, almeno per atteggiamento. I rossoneri aggrediscono la partita, non sbagliano l’approccio e mettono alle corde il Cagliari ma non portano a casa il risultato pieno complice l’incapacità di concretizzare la mole di gioco e gli dei singoli che condizionano la gara. Questa volta sbaglia Maignan. Senza la papera dell’estremo difensore e gli errori di Abraham e Pulisic difficilmente i sardi avrebbero raddrizzato il match, ma al netto degli episodi che questa volta penalizzano il Milan, la squadra continua a non vincere in casa e soffre maledettamente contro avversari che tendono a chiudersi. E se non riesce a imporsi contro la terzultima in campionato, che fra l’altro ha sottratto quattro punti su sei ai rossoneri nei due scontri diretti, evidentemente qualche problema c’è.
La vittoria in Supercoppa è stata una bellissima parentesi che al netto dell’insperato trofeo ha certificato un cambiamento nella mentalità, ma non va sopravvalutata: l’1-1 contro il Cagliari è servito a ricordare che questa era e resta una squadra imperfetta, che riesce a essere incisiva solo quando affronta avversari che se la giocano a viso aperto concedendo così ai rossoneri la possibilità di giocare in transizione e in verticale. Servono dunque alternative per migliorare e rendere più efficace l’intelaiatura della squadra, irrobustendola quanto basta per offrire a Conceiçao un ventaglio di scelte adeguate alle ambizioni di un club che cerca di scalare una classifica ancora deficitaria. Tradotto sul mercato: servono ulteriori investimenti.
Rashford è ormai a un passo dal Milan. È uno dei “regali” impacchettati per il nuovo allenatore del Milan non può bastare a spostare gli equilibri. Il calciatore inglese è un attaccante atipico che può giocare in tutti i ruoli, ha velocità e una certa confidenza con il gol, ma a Conceiçao, che con ogni probabilità riuscirà a dare una identità e una organizzazione di gioco anche in termini di continuità di rendimento, serve anche altro. In primis, un centrocampo più robusto. Elementi di personalità e qualità in grado di cambiare passo e rompere le linee, specialmente quando si affrontano avversari che giocano con tutti gli uomini dietro la linea del pallone soffocando così le uniche due fonti di gioco rossonere, in questo momento Leao e Theo Hernandez. Troppo poco.
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