L’ad rossonero a tutto campo a Dazn: “Ibra un grande dentro e fuori da campo. Mercato? Nessuna cessione eccellente, faremo qualche operazione oculata”.
Pioli, il fatturato, Ibra, il mercato. Giorgio Furlani a 360° nell’intervista rilasciata a Dazn nel programma Supertele condotto da Pierluigi Pardo. L’amministratore delegato rossonero si è concentrato sul momento vissuto dal Milan: “Finora stiamo facendo bene, abbiamo 12 punti in più rispetto allo scorso anno. Dispiace essere usciti dalla Champions, anche se il girone era molto difficile, ma per fare un bilancio tecnico è ancora troppo presto”. Poi sul tecnico del Diavolo, da sempre in bilico in questa stagione di alti e bassi: “Lo si critica da inizio stagione appena le cose non vanno bene, ma quest’anno sta facendo molto bene e siamo focalizzati a chiudere la stagione nel migliore dei modi. A livello personale con lui si lavora molto bene, posso dire che siamo fortunati. Sbagliato giudicare un tecnico su una singola partita, la valutazione si fa sulla stagione intera. Vedremo come andrà a finire questa, ma siamo fiduciosi”.
Poi il mercato, tra entrate e uscite: “La nostra filosofia è quella di migliorarci, sempre. Lo scorso anno abbiamo fatto tanti cambiamenti, non siamo stati di certo timidi sul mercato. Quest’estate credo che saremo più oculati, perché le basi ci sono”. Ma come si muove la dirigenza in questa sessione? “Non puntiamo solo ai giovani usando un criterio specifico, ma ne osserviamo diversi. Fondamentale in questo senso è il lavoro dello scouting, poi sicuramente ci sono i dati dei giocatori, che ci aiutano a prendere una scelta, oltre alla sua storia medica e alla personalità. Ovviamente poi c’è da tenere conto del fattore economico”.
Quindi i big rimarranno, si chiede a Furlani, che specifica: “Non abbiamo bisogno di fare cessioni per rientrare da perdite, siamo una società in attivo con la possibilità di investire. Maignan, Leao e Theo sono giocatori del Milan, hanno contratti lunghi e sono contenti di stare con noi”. Difficile invece la permanenza a Milanello di Olivier Giroud, con il francese che dovrebbe chiudere la carriera negli Stati Uniti: “Ha fatto la storia del Milan, soprattutto l’anno dello scudetto, e ancora sta facendo grandissime cose. Vediamo cosa sceglierà lui”.
Attenzione al campo ma non solo, l’amministratore delegato ha per forza di cose un occhio anche sul brando e sul fatturato che si “aggira intorno ai 400 milioni, e possiamo ancora crescere, dipende dall’attività che facciamo noi e quindi dal lavoro che svolgiamo con i nostri partner. E poi dalle competizioni Uefa, da quanto andiamo avanti e dal lavoro che facciamo con la Serie A insieme alle altre società”. Sul brand fondamentale poi la creazione di un nuovo stadio: “È una parte importantissima. Oggi abbiamo San Siro e ci focalizziamo su questo per renderlo un’esperienza migliore per i nostri tifosi. Un domani chi lo sa. Io avevo l’abbonamento a San Siro e ci andavo con mio padre, è un posto speciale. Lo stadio è però anche un motore per creare risorse che vengono reinvestite nel calcio e oggi San Siro è un prodotto datato”.
Nell’intervista a Dazn, Giorgio Furlani ha parole al miele per Zlatan Ibrahimovic: “Un campione in campo e che fuori contribuisce a un lavoro di squadra, con me, Moncada e D’Ottavio, dove ognuno ha delle zone di lavoro precise”. Su le recenti inchieste della guardia di finanza a proposito della compravendita tra Elliott e Redbird l’ad non ha dubbi: “fatti sono molto semplici, le autorità hanno il diritto di fare le indagini. Noi siamo cooperativi, non abbiamo niente da nascondere e nessuna paura, il Milan appartiene a Redbird, Gerry Cardinale è quello che prende le decisioni, poi c’è un gruppo di lavoro sotto di lui”.
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