Il Diavolo non può sbagliare né la scelta del nuovo allenatore né il nome del nuovo centravanti che dovrà sostituire Giroud. Poi il club dovrà pensare al mercato, alle strategie interne e al ruolo di Ibrahimovic, che non va lasciato solo
Nonostante il secondo posto difeso nel match contro la Juventus, con tanto di pareggio per 0-0 nonostante le tantissime assenze (Maignan, Calabria, Tomori e Theo Hernandez), la stagione del Milan è stata piuttosto disastrosa. Fuori dalla lotta scudetto dopo un paio di mesi – con quel ko nel derby di settembre per 5-1 che ha dato consapevolezza all’Inter e frantumato le certezze dei rossoneri –, retrocessi dalla Champions all’Europa League dopo il terzo posto nel girone, eliminati nei quarti di Coppa Italia (una competizione mai presa in maniera seria dai giocatori) e buttato fuori dalla Roma, sempre ai quarti, in Europa League.
Oltre ad altri due derby persi (e sono sei di fila) con tanto di festa scudetto dell’Inter in una San Siro a tinte rossonere. Adesso il club di via Aldo Rossi, con Stefano Pioli che sembra arrivato al capolinea (e piace al Napoli, che sogna Antonio Conte, ma non è facile arrivare all’ex ct), non può sbagliare nessuna scelta. Né quella del nuovo allenatore né quella del centravanti che prenderà il posto di Giroud.
In sostanza, Gerry Cardinale e tutti i suoi dirigenti (senza dimenticare Zlatan Ibrahimovic), ha un mese di tempo (se non meno) per rifare il Milan. In primis, naturalmente, si riparte dal nome del nuovo allenatore. Ibra vuole e pretende Antonio Conte, ma al momento la dirigenza rossonera (su tutti, l’ad Giorgio Furlani) non è d’accordo. Ed è già un primo problema da affrontare. Perché una visione diversa su una situazione del genere potrebbe provocare anche uno scossone all’interno della società. Anche perché gli altri candidati non scaldano la piazza: la Curva Sud si è già schierata contro Julen Lopetegui, che portò la Spagna al Mondiale di Russia 2018 (arrivando davanti all’Italia di Giampiero Ventura, poi sconfitto dalla Svezia) ma fu esonerato dalla Federcalcio spagnola per l’annuncio di ingaggio da parte del Real Madrid.
Un altro nome è quello di Paulo Fonseca, ex tecnico della Roma, che non fa impazzire i tifosi. Nelle retrovie ci sono anche Roberto De Zerbi, ora in difficoltà con il Brighton, e Mark van Bommel, ora all’Anversa. Da monitorare le posizioni di Thiago Motta, che sembra destinato alla Juventus (per prendere il posto di Massimiliano Allegri), e Sergio Conceiçao. Al di là di questi nomi, Stefano Pioli chiuderà la stagione nelle ultime quattro partite: Genoa, Cagliari, Torino e Salernitana.
Non solo la panchina. Ma c’è anche il mercato da affrontare. Come già detto, non si può sbagliare il nome del prossimo centravanti. L’addio di Giroud è molto pesante, visto il contributo che ha dato in attacco il francese in queste stagioni. Il club di via Aldo Rossi saluterà il suo numero 9, che andrà negli Stati Uniti per giocare nella Mls con la maglia dei Los Angeles Fc, e si guarderà attorno. Aumenta a vista d’occhio la concorrenza per Zirkzee. Il giocatore piace anche a Inter, Juventus e Premier. Si parte da una base d’asta di 50 milioni di euro, ma il prezzo con tutte queste squadre è destinato a salire. Ma l’olandese del Bologna non è l’unico giocatore seguito dai rossoneri. Per quanto riguarda il reparto offensivo ci sono anche David del Lilla, che piace tanto al Napoli, Sesko del Lipsia e Guirassy dello Stoccarda.
Quest’ultimo sembrava dovesse arrivare a Milanello nel mercato di gennaio, ma in realtà a Milanello è tornato Gabbia per rinforzare la difesa (visti i tanti infortuni nella retroguardia) e la società ha scelto di non spendere soldi, facendo sfumare l’affare. Ha una clausola da 17,5 milioni di euro. Lui preferirebbe la Premier, ma è da vedere cosa sceglierà di fare se dovesse arrivare una chiamata dal Milan. Inoltre, ai rossoneri serve un mediano che riempia il buco lasciato da Kessie e da Tonali. Un nome è quello di Fofana del Monaco. Oltre che un difensore centrale forte e strutturato fisicamente. E c’è un’altra cosa che il Milan dovrebbe capire. Servono giocatori che abbiano personalità. In sostanza, qualche italiano non farebbe male (magari Carnesecchi per la porta e Buongiorno per la difesa): in partite come il derby, il senso di identità aiuterebbe a capire il peso di certi snodi.
Inoltre, cosa fare con i big? Soltanto quasi un anno fa la cessione di Tonali al Newcastle ha finanziato il mercato. Quest’anno non è da escludere che possa succedere qualcosa di simile con altri top player. Prima è stato nominato Carnesecchi come nuovo portiere. Questo perché Maignan sembra destinato a partire. Il portiere francese è rimasto deluso di aver vissuto un’altra stagione senza aver vinto un titolo. Dopo lo scudetto del 2022, il Milan non ha vinto più niente. Poi nella lista ci sono anche Theo Hernandez e Rafael Leao. Loro due non sono destinati a partire, salvo offerte folli dall’estero. In quel caso il Milan potrebbe cedere anche loro o comunque uno di loro due. Infine, l’organizzazione interna del club. Con Ibrahimovic non bisogna fare lo stesso errore commesso con la cacciata, nel giugno 2023, di Paolo Maldini e Frederic Massara. Va bene cercare di lavorare in gruppo, ma se lo svedese è stato scelto per dare slancio al Diavolo, allora va ascoltato. Altrimenti c’è davvero il rischio che possa dire addio. Se capisse o soltanto annusasse di non essere considerato in certe scelte cruciali, allora il Milan rischierebbe uno scossone.
E per quanto riguarda la costruzione all’interno del club, ci sono da evitare situazioni spiacevoli. Ad esempio, quest’anno si ha avuto la sensazione che non tutti abbiano remato dalla stessa parte. E un club come il Milan tutto questo non può permetterselo. Nella prossima stagione l’obiettivo deve essere soltanto uno: lo scudetto della seconda stella. Per ripetere quanto accaduto nel 2022, quando il Diavolo strappò dalla maglia nerazzurra il tricolore. Senza dimenticare anche Supercoppa Italiana (confermato il format a quattro) e la Coppa Italia. Perché rimettere in bacheca qualche trofeo non sarebbe male per i tifosi. Gerry Cardinale è avvisato.
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