Il belga può essere riscattato dall’Atalanta, così come Saelemaekers dal Bologna. Flop in Premier per Origi, con il Nottingham, e Ballo-Touré, con il Fulham
In via Aldo Rossi non stanno lavorando solo per arrivare al nuovo allenatore, in questo momento è in pole Paulo Fonseca (anche perché Roberto De Zerbi sembra possa restare in Premier e volare a Londra per sedersi sulla panchina del Chelsea) e per il nuovo centravanti (nella lista ci sono i soliti tre: Guirassy, Sesko e Zirkzee), ma anche al mercato in uscita. Perché c’è un mondo rossonero lontano da Milanello, con tutti i giocatori in giro in prestito. Alcuni hanno giocato una buona stagione – come De Ketelaere e Saelemaekers – che potrebbero essere riscattati rispettivamente da Atalanta e Bologna; altri, invece, hanno deluso. Come ad esempio Origi e Ballo-Touré, che hanno fatto flop in Inghilterra con le maglie di Nottingham Forest e Fulham.
Il caso di De Ketelaere
Il caso più eclatante resta quello di De Ketelaere. È stato il colpo di mercato post scudetto. Con la maglia del Bruges ha fatto innamorare Paolo Maldini e Frederic Massara, ma nella sua prima annata in rossonero non ha convinto nessuno, in primis Stefano Pioli. Da qui il licenziamento della coppia che lo ha voluto e il prestito all’Atalanta con diritto di riscatto fissato a 22 milioni di euro più bonus e una percentuale sulla futura rivendita.
Alla corte di Gian Piero Gasperini il belga è rinato. Ha segnato 10 gol in campionato (14 in totale con nove assist in 47 presenze) ed è stato uno dei protagonisti della cavalcata della Dea in Europa League (è attesa stasera alla finale di Dublino contro il Bayer Leverkusen). Annata da incorniciare anche per l’altro belga, Saelemaekers, in prestito al Bologna con diritto di riscatto a 10 milioni. Il centrocampista è stato uno degli uomini migliori nella cavalcata Champions dei rossoblù. Ha segnato quattro gol (con tre assist) e ha messo a disposizione di Thiago Motta molta qualità in 30 partite stagionali.
Le strategie
Ma se loro due potrebbero essere riscattati (e portare, non cosa di poco conto, un tesoretto importante che il Milan potrà investire sul mercato), ci sono problemi per i prestiti secchi. Ossia per Maldini e Colombo al Monza e Pellegrino alla Salernitana. Il trequartista, figlio d’arte, ha vissuto la prima parte dell’annata all’Empoli, spostandosi a gennaio, e in Brianza si è messo in mostra con quattro reti in 18 presenze: numeri che in estate potrebbero spingere i biancorossi a un tentativo per trattenerlo. Situazione diversa per l’attaccante, che tornerà alla base dopo una stagione che racconta fin qui quattro gol in 25 presenze. Il club di via Aldo Rossi valuterà per lui una destinazione utile per crescere. Discorso simile con il difensore argentino, retrocesso con la Salernitana: Pellegrino tornerà alla base dopo le nove partite giocate in granata, per ripartire sempre in prestito.
Dall’estero torneranno a Milanello, in attesa di una sistemazione, sia Origi sia Ballo-Touré. Il belga è finito in Premier, al Nottingham Forest, che non ha nessuna intenzione di sborsare i cinque milioni di euro del diritto di riscatto. Origi ha deluso tutti Oltremanica: 22 presenze, un solo gol e un solo assist. Così come Ballo-Touré, che è andato a Londra, al Fulham, ma ha racimolato soltanto otto presenze. E non è finita qui. Il Milan manderà ancora in prestito Romero, arrivato la scorsa estate a parametro zero e passato all’Almeria a gennaio. La parentesi in Liga, nonostante i tre gol in 12 presenze (tra cui la doppietta capolavoro all’Atletico Madrid), si è chiusa con la retrocessione. Sotto le aspettative pure il percorso al Fortuna Sittard di Lazetic. In Olanda, l’attaccante è stato una comparsa e per lui il Milan pensa a una nuova soluzione.
Le altre soluzioni
Tornando in Italia, ma scendendo di categoria e andando in serie B, sono tre i calciatori mandati dai rossoneri a farsi. Il primo, protagonista a Bari, è Nasti: l’attaccante, in prestito con diritto di riscatto (e controriscatto), in Puglia ha segnato pochi giorni fa nell’1-1 contro la Ternana, nell’andata dei playout. Il ragazzo, sette sigilli in stagione, è corteggiato da diversi club tra A e B, al netto di un discorso con il Bari legato in maniera inevitabile alla salvezza. Dopo l’esordio in prima squadra con Pioli, Chaka Traoré a gennaio è invece passato al Palermo e in questi giorni è impegnato nei playoff. In Sicilia ha collezionato 10 apparizioni e si è misurato con una nuova realtà, ma la formula (un prestito con diritto di riscatto intorno agli otto milioni più bonus, con percentuale sulla futura rivendita) non dà certezze. Destino da decifrare anche quello di Devis Vasquez: rientrato in anticipo dal prestito allo Sheffield Wednesday, il portiere ha trascorso in B la seconda parte di stagione, retrocedendo con l’Ascoli.
E ci sono giocatori in prestito anche in serie C. Il terzino Bozzolan, ex Primavera, ha chiuso con 22 presenze la sua annata in prestito al Perugia: il contratto con i rossoneri scade nel 2027 e rientrerà a Milanello, per poi magari fare esperienza in serie B. Gli altri due calciatori da valutare sono Gala e Omoregbe, entrambi in prestito al Sestri Levante. Per il trequartista, classe 2004, 33 partite e una manciata di assist, prima dell’infortunio al menisco che ha chiuso la stagione in anticipo. L’ala classe 2003 ha trascorso la prima parte di stagione al Fiorenzuola, sempre in prestito, prima di trasferirsi in Liguria: nelle due esperienze ha totalizzato cinque reti e un assist. Anche per loro due potrebbero aprirsi le porte della serie B.
L’addio di Kjaer
Chi ha detto addio è, invece, Kjaer. Ha terminato la sua avventura con il Milan, realizzando un sogno, come ha raccontato lui stesso al canale tematico rossonero: “Nel mio percorso di questi quattro anni sono arrivato ad un buon punto. Ma potevo ovviamente anche dare di più, per aiutare ancora di più. È il momento giusto. Sono venuto in Italia quando avevo 19 anni al Palermo. Lì ho subito detto al mio procuratore ‘Voglio andare al Milan’. C’è voluto un po’ di tempo, però alla fine sono venuto qua e questa è la mia società, il mio luogo e sarà sempre così. Quando sono arrivato qua il Milan era in un periodo molto difficile che durava da tanti anni. Paolo (Maldini, ndr) e Ricky (Massara, ndr) mi hanno portato qua per dare un impatto soprattutto ai giovani, dare continuità e far crescere il gruppo. Penso di aver fatto il mio lavoro”.