Verona non è affatto fatale per il Milan che coglie in casa dell’Hellas tre punti apprezzabili solo in quanto tali. Reijnders e Fofana sugli scudi. Nel complesso, c’è poco da salvare. A Natale la squadra di Fonseca chiude la seconda parte del 2024 proseguito sulla scia dei primi sei mesi. Tutto sommato deludente: ottava in classifica, lontana anni luce dalla vetta della classifica e abbastanza in difficoltà anche per centrare uno dei primi quattro posti.
Il Milan di Fonseca, ancora una incompiuta
Il Milan continua a dare la sensazione di essere una magnifica incompiuta. Fonseca continua a trovare delle difficoltà enormi nel trasmettere lo spirito e l’intensità alla squadra. Il Verona, nel suo essere modesto, ha dato una bella mano a una squadra che, senza le intuizioni e le giocate di Fofana e Reijnders probabilmente avrebbe ricalcato la prestazione e il risultato ottenuto contro il Genoa. Al Bentegodi, come spesso è accaduto, si apprezzano gli acuti dei tenori e dei primi violini, ma restano dei dubbi enormi sul direttore d’orchestra. E in questo contesto rischia di pesare molto l’assenza di Leao, l’unico negli ultimi 20 metri in grado, nel bene e nel male, di spostare gli equilibri. Il portoghese, che ha accusato un problema muscolare a una coscia, rischia di saltare Roma e Supercoppa Italiana.
Senza Leao, tocca a Reijnders diventare grande
Senza Leao, tocca a Reijnders: per l’olandese, eterna promessa del calcio europeo, è il momento di diventare grande. Classe 1998, giovane ma non giovanissimo, ha apposto il suo autografo sulla vittoria del Bentegodi. Prestazione super, che regala serenità sia alla squadra che al suo allenatore. Il suo gol ha allontanato, con ogni probabilità solo per qualche settimana, le voci di successione di Paulo Fonseca. Nel frattempo rilancia le quotazioni del Milan e alza di qualche punto percentuale l’indice di gradimento nei confronti di una squadra che fatica a trovare sia continuità di rendimento sia l’amore e il sostegno incondizionato della piazza.
Prospettive incoraggianti: numeri migliori di sempre
Adesso però serve un ulteriore step. L’olandese ha le qualità tecniche per essere un leader, ma deve dimostrare di avere la personalità necessaria a 360 gradi. Tradotto sul campo, deve caricarsi la squadra sulle spalle anche contro avversari, con tutto il rispetto per l’Hellas, più competitivi. Nel frattempo il ragazzo si gode la quarta rete e il terzo assist in serie A di questa stagione, arricchita anche dai 3 gol in Champions League e dalla gioia con il Sassuolo. Sinora, 22 presenze 8 gol e tre assist. Numeri importanti, i migliori di sempre. Le prospettive sono incoraggianti, ma per il bene del Milan è bene si trasformino in realtà tangibili prima di subito.