La distanza tra la richiesta del Tottenham e la proposta dei rossoneri è ormai minima. Offerti 14 milioni di euro più quattro di bonus
Il Milan non è mai stato così vicino a Emerson Royal come in queste ore. La distanza tra la richiesta del Tottenham e la proposta dei rossoneri è ormai minima. Gli Spurs chiedono 15 milioni di euro più cinque di bonus, mentre in via Aldo Rossi si sono spinti fino a 14 milioni di euro più quattro di bonus. Filtra ottimismo che nelle prossime ore si possa arrivare alla fumata bianca. Così dopo Morata (versati i 13 milioni di euro della clausola rescissoria all’Atletico Madrid) e Pavlovic (18 milioni di euro più due di bonus al Salisburgo), Paulo Fonseca è pronto ad abbracciare anche il terzino brasiliano. Un rinforzo importante visto quanto accaduto a Florenzi, che nell’amichevole statunitense contro il Manchester City (e vinta 3-2 dal Milan) si è procurato la lesione del crociato e la rottura del menisco esterno del ginocchio destro, compromettendo di fatto l’intera stagione.
Per chiudere la trattativa con il Tottenham per Emerson Royal l’amministratore delegato Giorgio Furlani e capo osservatori Geoffrey Moncada sono rimasti in Italia. Però, in questo affare il fuso orario ha un ruolo fondamentale. Infatti, i rossoneri sono negli Stati Uniti (pronti a sfidare il Real Madrid dell’amico Carlo Ancelotti nella notte italiana), mentre gli Spurs sono in Asia e domani saranno in campo in Corea del Sud. Quando sarà definito l’affare ed Emerson Royal sarà un nuovo giocatore del Milan, sarà battaglia a destra con Calabria.
Ma chi è il terzino destro finito in cima alla lista dei desideri? Che in rossonero ha l’obiettivo di riconquistare la Nazionale brasiliana, avendo saltato l’ultima (deludente per la Seleçao) Coppa America. La storia di Emerson Royal parte da una favela. Per poi arrivare in Europa nel 2019 per vestire la maglia del Betis Siviglia, preso dal Barcellona e ceduto in Premier, al Tottenham appunto. E ora può sbarcare in Italia, in serie A, nel nostro campionato. Ma torniamo dall’inizio. Emerson Royal è nato a San Paolo il 14 gennaio 1999 ed è cresciuto in povertà, nella favela di Ermelino Matarazzo, un sobborgo a est della città più popolosa del Brasile e dell’intero Sudamerica.
Però, anche in queste storie c’è un momento nel quale la ruota gira e la vita prende pieghe inaspettate e positive. “All’inizio vivevo nella favela, poi siamo andati via perché era molto pericolosa. C’era sempre la polizia che litigava con gli spacciatori, avevamo paura che ci succedesse qualcosa”, ha raccontato in un’intervista ad Abc. Quindi, in questo contesto difficile assai, il terzino ha iniziato a giocare a calcio, supportato dalla propria famiglia. Il suo nome completo è Emerson Aparecido Leite de Souza Junior ed è stato semplificato in Royal, nomignolo dato da una zia per la somiglianza alla mascotte dell’omonima gelatina. Da qui parte la sua storia alla conquista del calcio.
L’inizio della carriera di Emerson Royal parte da Campinas, con il Ponte Preta. In questo club gioca due anni, dal 2016 al 2018. Da qui passa all’Atletico Mineiro e i mesi con la maglia dei bianconeri sono un trampolino per l’Europa. Infatti, nel gennaio 2019 è già in Europa per un fondamentale balzo in avanti della sua carriera. È il Barcellona a individuarlo e a puntare su di lui, comprandolo in sinergia con il Betis Siviglia. I blaugrana con gli andalusi dividono l’investimento di 12 milioni di euro. Così con il Betis Siviglia gioca due anni e mezzo, fino al 2021, ma il Barcellona, in fase di trattativa, si assicura la possibilità di portarlo al Camp Nou dopo due stagioni. A Siviglia la crescita calcistica è evidente, ma il brasiliano fa parlare di sé anche fuori dal campo. E per delle belle, anzi meravigliose iniziative.
Infatti, durante la pandemia di covid, Emerson Royal decide di comprare del cibo per la gente delle favelas. Ma la sua generosità non finisce qui. Organizza una festa di Natale per far felici proprio quei ragazzi: “Ho vissuto lì e so che ne hanno molto bisogno. Mi dispiace per loro, vedo bambini di sette o otto anni per strada e alcuni di loro fanno cose brutte”, aveva dichiarato. Il trasferimento al Barça è datato giugno 2021, ma la seconda esperienza spagnola (dopo 79 presenze, 5 reti e 10 assist con il Betis) è un lampo. Una preparazione estiva, una manciata di settimane e tre presenze in Liga, prima della cessione al Tottenham il 31 agosto 2021.
L’Inghilterra è un sogno per Emerson Royal, ma a Londra le cose non iniziano proprio benissimo per il brasiliano. Fino a quando sula panchina degli Spurs sbarca nientepopodimeno che Antonio Conte. Il nuovo allenatore, oggi al Napoli con il sogno del quarto tricolore del club azzurro, lo trasforma in uno dei motori del suo gioco sulle fasce. Soprattutto nella seconda parte della stagione 2021-22, chiusa con il ritorno in Champions. Poi le cose nella vita cambiano e a volte, fortunatamente, in meglio. Fa sì qualche panchina di troppo con la casacca del Tottenham (non è titolare per il nuovo tecnico, Ange Postecoglou), ma a livello umano arriva una notizia splendida, raccontata da lui stesso in un’intervista rilasciata a Globo Esporte.
“C’è un po’ di tutto, ho attraversato tanti momenti. Quest’ultimo anno è stato di grande apprendimento per me. Il giorno del mio compleanno (14 gennaio, ndr), dopo la sconfitta con l’Arsenal, ho ricevuto la notizia che sarei diventato padre. Lì la mia vita è cambiata, sono tornato al mio massimo livello di prestazioni. Ho sempre sognato di diventare padre e dopo aver ricevuto la notizia dalla mia fidanzata ho cambiato mentalità. Ora ci sono due persone che dipendono da me”.
Adesso c’è il Milan nel suo imminente futuro. L’affare con il Tottenham non è stato facile. Inizialmente gli Spurs hanno sparato alto con 30 milioni di euro, per poi abbassare le pretese e scendere fino a 25. I rossoneri si sono lanciati su altri obiettivi, come Morata e Pavlovic, per poi tornare alla carica forti anche della volontà del giocatore. E ora gli inglesi sono scesi a 20, bonus compresi. La fumata bianca, salvo i soliti imprevisti di mercato, è vicina.
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