Davanti a offerte ritenute irrinunciabili, uno o più big possono partire. Il Bayern Monaco vuole il portiere e il terzino. Il Psg piomba su Tomori
Al Milan regna il caos. E non si sta parlando soltanto dell’allenatore che dovrà sostituire Stefano Pioli alla guida della panchina rossonera. C’è anche un centravanti da acquistare: giovane, titolare, con grande (se non immensa) confidenza con il gol. Sesko è il nome ora più gettonato in una lista che comprende anche due obiettivi nerazzurri come Zirkzee e Gudmundsson. Invece, è più intricata la situazione legata all’allenatore. Tanti candidati, ogni giorno un nome nuovo e troppe voci incontrollate. Come quella di Sergio Conceicao, che piace sì al Milan, ma che ancora deve vedere il Porto per parlare del suo futuro.
Non è escluso che possa restare nel campionato lusitano. È più il potente Jorge Mendes a proporlo ovunque che una reale (al momento) pista concreta. E, come detto, i profili sono molti: Paulo Fonseca, Fabio Pecchia, Maurizio Sarri, Marcelo Gallardo, Mark van Bommel e (lui è il sogno dei tifosi) Antonio Conte. Insomma, il Milan non deve sbagliare tecnico e attaccante. Altrimenti, cala il sipario già prima che possa iniziare la prossima stagione. Che vedrà, al di là del mercato, l’Inter partire in prima fila per volare a 21 scudetti.
Pensieri rossoneri
In via Aldo Rossi si stanno interrogando su questa stagione. Un secondo posto quasi acquisito, a +5 dalla Juventus con tre giornate dalla fine; retrocessione in Europa League con eliminazione ai quarti contro la Roma (un ko che ancora brucia molto dalle parti di Milanello); eliminazione ai quarti di Coppa Italia. Il problema restano i derby persi (sei di fila) e il tricolore della seconda stella dell’Inter a San Siro, vestito di rossonero. Insomma, il Diavolo è alla sbarra. Sotto processo. Senza appello. L’imputato di queste debacle non è soltanto Pioli e il suo staff (da ricordare gli innumerevoli infortuni dei primi cinque mesi di questa stagione), ma ci sono anche i giocatori. Soprattutto i big, che poco hanno fatto in questo campionato: Maignan, Theo Hernandez, Rafael Leao, Bennacer e, più defilato, Tomori. Tutti (chi più, chi meno) hanno deluso. E nessuno ora è sicuro al cento per cento di restare. Lo scenario è chiaro: di fronte a offerte convincenti, il club non esiterà a venderli. Come avvenuto un anno fa con Tonali, che si è trasferito in Premier per vestire la casacca del Newcastle
La situazione dei big
Partiamo dal giocatore che in questo momento ha più di tutti il morale a zero. Si tratta di Rafael Leao, fischiatissimo da San Siro nella gara di domenica 5 maggio pareggiata 3-3 contro il Genoa. Con la maglia numero 10 sulle spalle, e una clausola rescissoria di 175 milioni di euro, l’esterno ha tradito nuovamente le attese. Doveva prendere il Milan per mano, ma non ci è andato nemmeno vicino. Ha fallito la missione. Anche Pioli ha provato a difenderlo, ma ormai è da tempo che Rafael Leao è troppo altalenante. Non si trova nelle stesse condizioni di quando ha trascinato il Diavolo al 19° scudetto, vinto con due punti in più sull’Inter. Come detto, la clausola è monstre. Troppo alta per quanto ha fatto vedere in questi mesi. Al momento, nessun top club europeo si è fatto avanti per pagarla. Tra i big nella rosa milanista, Rafael Leao sembra destinato a restare. Il prezzo è troppo alto, fuori mercato. In questo momento non vale quei soldi. E società come il Psg, che deve sostituire Mbappé (andrà al Real Madrid a parametro zero), preferisce investire quei soldi su una punta di peso come Osimhen (corteggiato anche dal Chelsea).
Maignan e Theo Hernandez
Situazione nettamente diversa per Maignan e Theo Hernandez. Entrambi hanno il contratto in scadenza nel 2026 e con entrambi il Milan si sta muovendo per il rinnovo. Più difficile quello del portiere, che pretende un ingaggio top stile a quello di Rafael Leao. Però, anche il terzino – oltre a un aumento – vuole garanzie tecniche. Vuole capire il progetto del nuovo Milan. Non ama perdere: dopo lo scudetto del 2022 non ha vinto più nulla. E inizia a guardarsi intorno. Il Bayern Monaco vuole entrambi. Al momento i bavaresi sono impegnati a trovare il dopo Thomas Tuchel per la panchina e hanno ricevuto quattro no da quattro allenatori diversi: Xabi Alonso, Julian Nagelsmann, Ralf Rangnick e Roger Schmidt. Una volta risolta questa situazione (si parla di un anno con Thomas Muller come giocatore-allenatore), potrebbe partire l’affondo sia per Maignan sia per Theo Hernandez. Servono 150 milioni di euro totali per far vacillare i rossoneri.
La trattativa non è semplice, ma a impensierire i tifosi milanisti ci ha pensato il quotidiano spagnolo, Mundo Deportivo. Parla di accordo già trovato tra il Bayern Monaco e Theo Hernandez. In realtà, non c’è stata alcuna trattativa con l’entourage del terzino. Ci sono, quelli sì, solo i dubbi di due giocatori che vorrebbero restare, ma con garanzie. Inoltre, Theo Hernandez piace anche al Psg, club nel quale gioca il fratello Lucas, al momento fermo ai box per la rottura del crociato (e per questo salterà l’Europeo con la Francia).
Tomori e Bennacer
Si arriva a Tomori e Bennacer. Il difensore inglese è un altro dei giocatori in giro per l’Europa che piace al Psg. È ritenuto un calciatore di livello e piace molto a Luis Enrique. Il Milan per strapparlo al Chelsea lo aveva pagato 25 milioni di euro. Non partirà per meno di 30. Poi bisognerà trovare un sostituto, visto anche l’addio (già annunciato) di Kjaer. Si parla di Omobamidele, la scorsa estate passato dal Norwich al Nottingham Forest per 13 milioni di euro. L’alternativa è Buongiorno del Torino, che costa di più ed è seguito anche dall’Inter. Infine, Bennacer. Uno tra l’algerino e Adli partirà. Il numero 4 rossonero potrebbe lasciare Milano per una cifra vicina ai 40-50 milioni di euro. Poi, andrà individuato un regista che renda più veloce il gioco del Diavolo. Insomma, in via Aldo Rossi il cantiere è aperto. Il mercato è qualcosa di ingovernabile. La certezza resta che davanti a offerte folli, il Milan sicuramente valuterà la cessione di uno o più big in rosa. Giocatori che poi saranno sostituiti per presentare una squadra all’altezza ai nastri di partenza.