Milan, con il Feyenoord in gioco presente e futuro

Milan, contro il Feyenoord vale tantissimo: non solo dal punto di vista sportivo, ma anche economico e programmatico in vista dei prossimi due anni. Molto, se non tutto, passa dal ritorno dei play off di Champions.

Milan, in gioco prestigio, soldi e futuro

In primis, c’è l’aspetto sportivo. Il Milan è la squadra italiana con maggiore tradizione in Champions e bucare l’accesso agli ottavi di finale contro il Feyenoord dopo essere stati praticamente fra le prime otto per tutta la fase “campionato” sarebbe difficile, quasi insopportabile da digerire. Al netto del prestigio, c’è anche un importantissimo aspetto economico. Centrare la qualificazione alla fase a eliminazione diretta significherebbe garantirsi altri 11 milioni di euro, che sommati ai quasi 60 incassati nelle prime otto uscite di questa stagione europea, rappresenterebbero un importante tesoretto in vista della prossima sessione di mercato. La qualificazione fra l’altro sarebbe fondamentale anche per programmare il futuro a medio e lungo termine del club. Il Milan ha bisogno di offrire determinate certezze alle figure che deve piazzare in organigramma. Ovvero un direttore sportivo che conosca il mercato ma sia anche in grado di rafforzare il legame fra dirigenza e squadra e riorganizzare il Milan lasciando così a Ibrahimovic il ruolo di advisor di RedBird e a Moncada quello di capo scouting.

Qualificazione, rinnovi e guida tecnica

Dalla qualificazione in Champions dipende anche il futuro di diverse operazioni di mercato e anche quello della guida tecnica. Sergio Conceiçao è partito con il piede giusto, portando a casa un trofeo. La Supercoppa, però, non basterà a garantire il rinnovo che scatterà nel prossimo giugno, previa valutazione del lavoro svolto. Nessuno discute la cultura del lavoro e la professionalità del neo tecnico rossonero, ma i metodi dell’allenatore portoghese hanno portato risultati fino a un certo punto in Italia e in Europa. La sensazione è che le somme saranno tirate solo a fine stagione. Un Milan competitivo in Europa diventa ovviamente anche più attrattivo per i calciatori offrendo prospettive professionali di spessore e anche il coltello dalla parte del manico nella trattativa. A prescindere, i rinnovi di Maignan e Reijnders non sembrano in discussione, come quello di Florenzi. Da definire, invece, le situazioni di Pulisic e Thiaw, elementi considerati fondamentali per la costruzione del nuovo gruppo. Non come Theo Hernandez: il suo atteggiamento non è esattamente gradito e le richieste (7 milioni di euro a stagione) considerate eccessive specialmente se confrontate con un rendimento legato più agli umori che alla continuità.

 

 

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