Tanti i nomi fatti, ma nessuno è stato preso. Sia Ibrahimovic sia Fonseca hanno ribadito l’importanza di acquistare un centravanti, sottolineando che non c’è fretta. Ma i tifosi mugugnano
Il Milan è alla continua ricerca di un centravanti. Concetto ribadito anche nella prima conferenza, da allenatore rossonero, di Paulo Fonseca. Accanto al portoghese, nella sede di via Aldo Rossi, c’era Zlatan Ibrahimovic, senior advisor di Red Bird, braccio destro di Gerry Cardinale. Entrambi, tra i vari argomenti toccati, hanno spiegato di come sia importante rinforzare la squadra, ma di non avere fretta. Lo svedese ha parlato anche di cessione degli esuberi, perché “non si può avere una squadra di 30-35 giocatori”, mentre il lusitano ha ammesso che “l’attaccante è una priorità, anche più del difensore, ma che non c’è fretta” perché c’è tempo per individuare quello più congeniale al suo gioco.
Intanto, però, i tifosi rossoneri mugugnano. Vedono le rivali (Inter, Juventus, Atalanta e Napoli su tutte), rinforzarsi. E Zirkzee, l’obiettivo numero uno del reparto offensivo, lasciare molto probabilmente l’Italia per volare in Premier e indossare la maglia del Manchester United. L’olandese sembrava a un passo dal Diavolo per 40 milioni di euro (la clausola rescissoria), ma alla fine l’affare è sfumato a causa delle alte commissioni dell’agente del giocatore, Kia Joorabchian. Commissioni da 15 milioni di euro. Che hanno frenato il Milan, ma non il Manchester United.
E adesso le alternative non sono molte. Già in passato i nomi fatti erano stati tanti: Sesko (ha rinnovato con il Lipsia); Guirassy dello Stoccarda (il Borussia Dortmund ha anticipato tutti); Lukaku (ma il Chelsea continua a chiedere 40 milioni); Dovbyk del Girona (costa anche lui 40 milioni). Insomma, poco alla volta le cose sono andate come sono andate e gli obiettivi sono sfumati uno dietro l’altro. Adesso l’ultimo nome è Morata, che ha una clausola di 13 milioni di euro. Pochi giorni fa aveva giurato fedeltà all’Atletico Madrid per rispondere alle indiscrezioni su un suo trasferimento in Arabia Saudita. Adesso per convincerlo a sposare la causa rossonera ci sta provando Zlatan Ibrahimovic. Lo svedese è al lavoro per ottenere l’ok definitivo dello spagnolo che, però, al momento vuole continuare a concentrarsi sull’Europeo. La sua Spagna oggi, 9 luglio, si gioca l’accesso in finale nel match contro la Francia.
Intanto, però, ha detto la sua: “In Spagna faccio fatica ad essere felice”. Una frase d’impatto che sembra spiegare la sua voglia d’addio con il Milan che spera. E ancora: “Non sono triste, per nulla. Però è vero che in Spagna faccio molta fatica ad essere felice. Alla fine c’è sempre qualcuno da qualche parte che dice qualcosa. L’altro giorno ho fatto un gesto che era rivolto al gruppo e alcune persone l’hanno usato per criticarmi, come sempre. O il tema dell’ammonizione, che non si sapeva se me l’avevano data o no e c’era già gente che diceva: ‘Magari’, ‘Giochiamo meglio senza di lui’. Queste cose emergono anche quando andiamo bene…”.
Infine: “La mia personalità è questa. Io spesso sono felice però altre volte faccio fatica. Sono così. Quando arrivo a casa sono sempre felice, però a volte di fronte alla gente mi sento come se fossi nudo, e magari questa cosa non mi lascia tirar fuori tutto ciò che ho dentro. Tante volte penso che vivere in Spagna è difficile perché c’è sempre qualcuno che fa una battuta, un altro che…. Il futuro? Sarà quel che sarà. Magari quando me ne andrò, a qualcuno io mancherò pure. Però oggi… L’altro giorno degli amici miei hanno avuto problemi perché indossavano la mia maglia. La gente gli diceva che faccio schifo. Può essere che sia invidia, però non è piacevole. Per questo sto pensando, anche se ora sono concentrato sull’Europeo, che forse è meglio che non resti in Spagna. Ho detto che sarei rimasto all’Atletico? Sì, ok, però…. Ho detto che muoio dalla voglia di vincere titoli con l’Atletico, però poi bisogna mettere sulla bilancia ciò che compensa e ciò che non lo fa”.
Detto questo, forse Dovbyk sarebbe stato l’uomo giusto, ma su di lui è ormai fortissimo l’interesse dell’Atletico Madrid, propenso a pagare la clausola. Come accennato, era già un’alternativa dei rossoneri e il Girona per lui chiede 40 milioni di euro: sa giocare negli ultimi 30 metri, vede bene la porta e non ha paura di fare a sportellate con i difensori avversari. Ultima cosa importante, da non sottovalutare: è ucraino, come la compagna di Fonseca. Tra l’altro quest’ultimo si è presentato con una spilla raffigurante la bandiera ucraina. Ha detto che lo ha fatto “per motivi personali” e che non bisogna dimenticare quanto sta accadendo lì, con la guerra che continua e non sembra terminare. Però, appunto, è un altro obiettivo che sta sfumando. E all’orizzonte è spuntato un parametro zero. Yazici, al Lilla di Fonseca nell’ultimo anno.
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