Il Diavolo non si piega mai o quasi. I 15 milioni chiesti dall’entourage di Zirkzee sono troppi. In passato i casi Donnarumma, Popovic e Taremi
C’è un affare in casa Milan impantanato nel “fango” delle super commissioni che gli agenti pretendono per far concludere un affare. Si sta parlando di Zirkzee, l’attaccante del Bologna per il quale il club di via Aldo Rossi pagherà la clausola – e su questo ha già avvisato i rossoblù – di 40 milioni di euro. L’accordo con l’olandese c’è già: un contratto di 4,5-5 milioni di euro a stagione per quattro anni. Ma l’ostacolo, il grande ostacolo appunto, sono le commissioni da 15 milioni di euro che pretende il suo agente Kia Joorabchian. Che non si capisce il perché di questa cifra così esosa se esiste già una clausola rescissoria che determina l’acquisto senza vincoli (a parte, naturalmente, la volontà del calciatore).
Come detto per Zirkzee è più o meno tutto apparecchiato. C’è il gradimento del giocatore per rimanere in Italia, quello per indossare il rossonero, c’è una clausola da 40 milioni alla quale il club emiliano non può opporsi, c’è l’intesa sull’ingaggio. Ora bisogna parlare con Kia Joorabchian, vecchia conoscenza del Diavolo fin dai tempi di Kakà e Tevez. I 15 milioni di euro sono una cifra irricevibile per il Milan. Già ai tempi di Elliott il club rossonero non aveva nessuna intenzione di finanziare questo circolo vizioso delle commissioni. Una politica continuata con Red Bird. Altri club lo fanno, il Diavolo no: ognuno sceglie le strategie che ritiene più adatte e quella del Milan è chiarissima. Oltre un certo limite non si va.
Questa politica è facilmente riscontrabile nei bilanci degli ultimi anni, dove le cifre per le commissioni pagate dal Diavolo sono per esempio decisamente inferiori rispetto a quelle di Inter e Juventus. E dunque, ecco Zirkzee. In via Aldo Rossi lo hanno messo in cima alla lista dei desideri. Hanno giocato d’anticipo su Juventus e Bayern Monaco. Ma il suo agente dovrà abbassare la sua esosa richiesta se vorrà esaudire il desiderio dell’olandese che, appunto, vede il suo futuro tinto di rossonero. Per quanto riguarda le commissioni d’oro ci sono già dei precedenti illustri.
Chi si ricorda di Matija Popovic? Un tormentone breve (ma intenso) dello scorso gennaio. Il Milan aveva messo le mani su questo centravanti classe 2006 in uscita a parametro zero dal Partizan Belgrado. Un profilo su cui il club rossonero lavorava da tempo, a cui avrebbe assegnato persino l’ultimo slot da extracomunitario e sul quale aveva anticipato diversi club europei. Tutto apparecchiato? Mica tanto: l’affare è saltato, ma non solo esclusivamente per questo motivo, a causa delle solite commissioni, giudicate eccessive. Quindi, una pacca sulle spalle e addio alla trattativa.
Quelli di Zirkzee e Popovic non sono gli unici esempi. Senza andare troppo lontano, soltanto fare un salto indietro all’estate 2023, per questo motivo delle commissioni il Milan ha visto sfumare l’affare Taremi con il Porto, che dal 1° luglio sarà un giocatore dell’Inter. Agli sgoccioli dello scorso mercato estivo, quando mancava poco per il gong finale, sembrava in tutto fatto. Invece, niente fumata bianca tra rossoneri e Porto per l’intromissione di un nuovo agente e relative richieste (ovviamente al rialzo) sull’ingaggio dell’attaccante.
Così come hanno fatto scuola i casi di Donnarumma e Kessie, due giocatori poi andati via a parametro zero. Il portiere è finito al Psg con la voglia di inseguire un sogno Champions (per ora rimasto tale), mentre il centrocampista era andato al Barcellona, ma ora gioca in Arabia Saudita (a dimostrazione che, forse, non era proprio un progetto tecnico a interessargli). Andarono via a zero sia per le richieste di ingaggio messe sul tavolo durante le trattative per i rinnovi sia per le solite commissioni. Per Donnarumma si parlò addirittura di 20 milioni (altre fonti riducono la cifra a una forbice tra i 10 e i 15), per Kessie di una decina. Tutti esempi che mostrano come in casa Milan continuino a sottolineare con vigore come detenere il cartellino di un giocatore per un club sotto certi aspetti sia sempre meno sinonimo di garanzia e tutela sull’investimento. E adesso bisogna affrontare il problema Zirkzee. Con i tifosi che sperano si possa risolvere in meglio.
Una volta risolto il problema Zirkzee, ci sarà da capire se Paulo Fonseca (sarà ufficializzato a giorni come sostituto di Stefano Pioli) chiederà un secondo attaccante. Si era parlato di Broja del Chelsea (sarà avversario degli azzurri nella prima gara agli Europei, contro l’Albania), ma piace Dovbyk. Senza dimenticare che uno tra Maignan e Theo Hernandez sarà ceduto in questa sessione di mercato e che, quindi, dovrà essere sostituito. In via Aldo Rossi puntano a cedere il portiere, ma al momento ha meno richieste rispetto al terzino. Poi c’è da prendere un laterale difensivo destro. Florenzi può partire ed ecco perché il Milan ha messo nel mirino Cash dell’Aston Villa. Per quanto riguarda il difensore centrale, il grande obiettivo è Buongiorno del Torino. Ma non è facile trattare con Urbano Cairo, che per dire addio al suo capitano vorrebbe almeno 45 milioni di euro.
I rossoneri stanno tentando un primo approccio con un’offerta di 25 milioni di euro più il cartellino di Saelemaekers, che non sarà riscattato dal Bologna. Infine, Fofana. Il centrocampista del Monaco, salvo ripensamenti dell’ultima ora che alimentano gli intrecci di mercato, non vede l’ora di sbarcare a Milano. Può arrivare per 25 milioni di euro. Infine, per fine prestito torneranno alla base sia Ballo-Touré sia Origi. Entrambi hanno deluso in Premier con le maglie di Fulham e Nottingham Forest. Ma che fine faranno? Non c’è spazio per loro a Milanello. Il terzino è in scadenza nel 2025, mentre l’attaccante ha un contratto fino al 2026. Guadagna quattro milioni di euro a stagione. Una cifra troppo alta, che rende impossibile ogni discorso di mercato. Ma due addii sono da prendere in considerazione. Sarà compito di Fonseca, altrimenti, capire se potranno fare parte del progetto. Un nuovo inizio per il Diavolo, che dovrà cercare di colmare il divario con l’Inter e puntare al 20° scudetto, della seconda stella.
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