
Zlatan Ibrahimović | ANSA/ALESSANDRO DI MARCO - Footbola.it
Ma dove “Diavolo” è finito Zlatan Ibrahimović? “Latitante” a Milanello, zero post sui social e nessuna dichiarazione ufficiale sul Milan. È in silenzio stampa?
Una domanda che rimbomba tra i corridoi di Milanello e nei cuori dei tifosi rossoneri. L’assenza di Zlatan Ibrahimović pesa come un macigno. Fino a poco tempo fa, il gigante svedese era una figura centrale, un leader carismatico e un punto di riferimento per la squadra. E ora? Un silenzio assordante.
L’assenza di Ibrahimović: una scelta o un obbligo?
L’ufficialità parla di una brutta influenza, ma è davvero tutto qui? Ibrahimović non era allo stadio per assistere alla sfida contro il Como e non si è presentato a Milanello nemmeno nei giorni precedenti. Inoltre non pubblica nulla sui social. È strano, per uno che ha sempre fatto della sua presenza un marchio di fabbrica. L’ultimo post sui social risale allo scorso 25 febbraio, per la copertina del mensile GQ a cui aveva rilasciato una lunga intervista. Parole ispirate, ma ormai lontane. Da quel momento, il silenzio. Zero interviste, zero apparizioni pubbliche. Chi si aspettava un Ibrahimović in prima linea in questo periodo un po’ buio e in ombra per il Milan, pronto a spronare una squadra in difficoltà, si trova di fronte a un’assenza che fa riflettere.
Il ruolo di Ibra nella dirigenza del Milan
Se da un lato la sua mancanza si fa sentire, dall’altro si pone una questione ancora più preoccupante: qual è il suo reale ruolo all’interno del Milan? Ibrahimović aveva sottolineato nell’intervista rilasciata a GQ di essere un partner legato a RedBird come senior advisor del fondo statunitense, e non un dipendente del club e della società di cui risulta essere un operating partner. Infatti, in maniera formale non è presente nell’organigramma societario del club rossonero. Questo significa che formalmente non ha obblighi nei confronti della società. Ma che fine ha fatto quel Zlatan che fino a ieri era il volto del progetto milanista? È strano pensare che un leader come lui possa essere relegato a un ruolo marginale, soprattutto in un momento cruciale per il club, dove le scelte di mercato e la ricerca di un nuovo direttore sportivo pesano come un macigno sul futuro rossonero.
I retroscena della dirigenza
Negli ultimi tempi, le decisioni importanti, come la selezione di un nuovo direttore sportivo, sono state prese senza il suo coinvolgimento diretto? Geoffrey Moncada e Giorgio Furlani, rispettivamente direttore tecnico e amministratore delegato, hanno preso in mano la situazione, mentre Ibrahimović sembra assistere da lontano? Prima era lui a incontrare i candidati, ora sembra essere stato messo da parte. Ma è davvero così come sembra o è solo un’impressione infondata? Che sia una decisione voluta o una conseguenza del suo stato di salute è ancora tutto da chiarire. Però c’è già chi pensa che un Ibra in ombra è un Ibrahimović che non fa bene al Milan.
La ricerca di un nuovo direttore sportivo per il Milan
Igli Tare, l’uomo individuato da Ibra per il ruolo di direttore sportivo, è diventato un argomento di discussione. L’assenza di Zlatan nella fase di transizione è preoccupante. Tare è un nome forte, ma senza il sostegno di una figura carismatica come Zlatan, come può il progetto rossonero sperare di decollare? La mancanza di un leader che si faccia sentire in questo frangente è un segnale preoccupante. È come se il Milan stesse perdendo la sua identità, un’identità che Ibrahimović ha contribuito a costruire.
Cosa c’è dietro il silenzio di Ibra?
C’è qualcosa di più profondo in questo silenzio. È solo una brutta influenza di stagione o c’è una volontà precisa di defilarsi? È possibile che Ibrahimović stia prendendo le distanze da una situazione che non lo soddisfa? Il suo modus operandi è sempre stato diretto, senza fronzoli. Ora, invece, sembra che ci sia un velo di mistero che aleggia attorno allo svedese. Le domande si accumulano e si susseguono nell’ambiente degli addetti ai lavori, dei tifosi e non solo: è stanco? Deluso? O semplicemente in attesa di un momento migliore per “riaffacciarsi alla finestra”?
Zlatan ha sempre avuto il potere di galvanizzare la squadra, di trasformare le difficoltà in opportunità. La sua presenza, anche e soprattutto in campo da giocatore, era un’arma psicologica, un modo per intimidire gli avversari e dare forza ai compagni. Ora, l’assenza di questa figura chiave sta creando un vuoto incolmabile. I tifosi si dividono: c’è qualcuno che chiede a gran voce il suo ritorno, altri non ne sentono la mancanza e anche chi non si è nemmeno posto il problema, ma il mistero si infittisce. Sarà mai possibile vedere di nuovo il vero Zlatan, come guida per il futuro del Milan?
Il Milan si trova in un momento cruciale, tra scelte strategiche e la necessità di ritrovare la propria identità. Ibrahimović, da figura centrale a ombra di sé stesso, è un cambiamento che preoccupa. La sua assenza non è solo fisica; è un’assenza che mina le fondamenta stesse del club. La domanda rimane, incessante e pressante: quale sarà il futuro di Ibrahimović e del Milan? La risposta si cela dietro il silenzio di un gigante che, per ora, ha scelto di rimanere nell’ombra.