Centravanti molto forte fisicamente, capace di segnare oltre che a essere molto portato al dialogo con il resto dei compagni, ha mancato sempre quel definitivo salto di qualità che lo avrebbe fatto entrare tra i grandissimi. Nessuno infatti discute le grandi capacità di attaccante di Patrick Kluivert, ma forse con un po’ di continuità in più sarebbe anche stato in grado di diventare un mito vivente dopo gli iniziali straordinari esordi.
Nato ad Amsterdam entrò nelle giovanili dell’Ajax quando aveva solamente otto anni e il suo percorso di crescita terminò nel 1994 quando Louis Van Gaal lo valutò pronto per il grande salto di qualità in prima squadra. Nel primo anno tra i professionisti fu in grado di segnare la rete decisiva nella finale di Champions League tra Ajax e Milan, dando così ai Lancieri la loro quarta e a oggi ultima Coppa dei Campioni, diventando così molto rapidamente una colonna della squadra. Fu proprio il Diavolo rossonero a rimanere folgorato da quel ragazzo, ma in Serie A incappò in una stagione molto sfortunata per lui e per tutta la squadra e dopo una sola stagione andò a Barcellona dove divenne assoluto protagonista per ben sei anni riuscendo a vincere il campionato nel 1999.
È forse in nazionale però che ha lasciato il più grande e duraturo segno della carriera, in particolar modo all’Europeo dato che di Mondiale giocò solamente quelli del 1998 con l’Olanda che mancò la qualificazione a quelli asiatici del 2002. Nel torneo continentale invece fece il suo esordio già da giovanissimo nel 1996 anche se ebbe un ruolo inizialmente da riserva entrando solo negli ultimi minuti di partita nelle tre partite del girone. Nell’ultima contro l’Inghilterra riuscì però a segnare il suo primo gol nel torneo al termine di una partita assolutamente da dimenticare per gli Oranje. Sotto già di quattro reti fu Dennis Bergkamp a inventare con un grande stop di destro e delizioso lancio di destro per Kluivert che incrociando il destro batté Seaman per la rete della bandiera. Questa rete gli permise di guadagnarsi una maglia da titolare nel quarto di finale contro la Francia, ma a termine dei centoventi minuti la gara non si sbloccò e ai calci di rigore furono i Bleus a passare il turno nonostante la rete dal dischetto di Patrick.
Nel 2000 non era più il giovane di belle speranze, ma era a tutti gli effetti una realtà del calcio internazionale e dopo essere rimasto a bocca asciutta nella partita inaugurale contro la Repubblica Ceca divenne una macchina da gol inarrestabile. Fu lui a sbloccare il risultato contro la Danimarca raccogliendo dal limite dell’area una respinta di Schmeichel su conclusione di Bergkamp che diede il via al trionfo olandese per 3-0, ma la sua fame di gol non venne certo interrotta. La terza gara del girone contro la Francia vedeva le due superpotenze sfidarsi unicamente per il primo posto, dato che la qualificazione era già stata ottenuta, ma gli Oranje padroni di casa non potevano perdere e dopo il vantaggio di Dugarry fu proprio Kluivert a pareggiare l’incontro quando lanciato in contropiede si aggiustò la palla sul destro calciando forte all’angolino per l’1-1 prima che la sfida si concludesse 3-2 per l’Olanda. Il suo apice venne però toccato in occasione del quarto di finale contro la Jugoslavia, partita che avrebbe dovuto essere equilibrata e che invece si trasformò in un dominio senza repliche. Il numero nove fu assoluto protagonista e sbloccò il risultato dopo pochi minuti quando agganciò con la punta uno splendido lancio di Bergkamp e di collo destro da pochi passi batté Kralj, ma era solo l’inizio. Il raddoppio del cannoniere del Barcellona arrivò ancora nel primo tempo quando calciò al volo di controbalzo un bel cross di Davids e nella ripresa, dopo l’autogol di Govedarica, calò il poker grazie alla sua personale tripletta. Zenden fece un’azione devastante dalla sinistra e crossò al centro per Kluivert che di piatto segnò ancora una volta diventando così il capocannoniere del torneo. Il 6-1 finale rendeva l’Olanda la grande favorita, ma in semifinale contro l’Italia De Boer prima e lo stesso Patrick poi sbagliarono un calcio di rigore e alla lotteria dagli undici metri fu solo il numero nove a mettere la palla in rete per i suoi, permettendo così agli Azzurri di passare il turno. Nel 2004 venne convocato per il suo terzo Europeo, ma gli Oranje avevano in Ruud Van Nistelrooy l’attaccante del momento che mal si sopportava con Kluivert che rimase in panchina per tutto il torneo senza mai giocare.
Con sei reti in nove partite totali risulta essere il sesto miglior marcatore di sempre nella storia del torneo continentale avendo dalla sua anche una grande media realizzativa, ma purtroppo gli è sempre mancato quel successo che avrebbe valorizzato ancora di più le sue prodezze personali.
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