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Mickaël Le Bihan ha sconfitto la depressione

Quindici minuti al Parc Des Princes contro il PSG, una buona impressione. Il nuovo Mickaël Le Bihan, sei chili persi e un’avventura col Nizza cominciata solo formalmente nell’estate 2015, è ripartito dalla gara giocata da titolare sabato 11 maggio all’Allianz Riviera contro il Nantes. Attendeva con impazienza e non voleva che l’arbitro fischiasse la fine decretando lo stop provvisorio alla felicità, dopo i vari infortuni, il fisiologico deficit muscolare, le sessioni di rinforzo a cura del preparatore Bernard Cora e un mese continuato di allenamenti col gruppo. «L’histoire n’est pas terminée» esordiva Mickaël in un’intervista al Nice Matin, pubblicata il 5 maggio scorso, dopo due infortuni da brivido, 115 gare saltate e sole 20 presenze negli ultimi quattro anni. Prima operazione alla tibia nel 2016, a Lione, non completamente riuscita a causa di complicazioni. Per Mickaël, sensazioni completamente nuove. Di lì a poco il ginocchio accusò fastidio e un tackle di un compagno in allenamento gli ruppe il perone: «Rien ne m’a pas été épargné. Je peux comprendre que les gens disent que je suis fragile mais tout part de la première operation».

Il 23 settembre 2015, Le Bihan segnò – alla terza presenza – la prima rete in rossonero, regalando pure un assist a Ben Arfa nel 6-1 al Bordeaux. Era il Nizza di Claude Puel, che non poté contare sul suo numero 10 a causa della frattura a una gamba. Il rientro avvenne il 24 febbraio 2017, nel 2-1 casalingo al Montpellier propiziato da una sua doppietta, entrato al 60′ rilevando il greco Donis. Dopo 9 gare però, di cui due sole da titolare, una rete il 23 marzo al Nancy e un assist nel 3-1 rifilato il 30 marzo 2017 al PSG in casa, Le Bihan tornò ai box: il bollettino medico lo costrinse ai box fino al 31 marzo 2018, quanto 99′ spalmati su sette presenze ridiedero all’OGC la sua prima alternativa a Mario Balotelli prima del nuovo crollo, il 2018/19, sua peggior stagione in carriera: 19′ il 25 agosto, nello 0-4 subito dal Digione, una panchina il 7 aprile 2019 col Montpellier, fino ai sopracitati 14′ contro il PSG e il ritorno da titolare all’Allianz Riviera contro il Nantes.

Critiche a cascata sui social, la maglia numero 10 indosso che amplificava tutto, una felicità attesa quattro anni. Alcune sbottate, sintomo di chi non poté più tollerare la pesantezza della situazione. E lo sfogo tenuto dentro. «A casa ero insopportabile, mi innervosivo per niente, volevo restare solo – poi la confessione, liberatoria – en fait, j’étais complètement déprimé». Addirittura Mickaël non riusciva più ad assistere alle partite dei compagni allo stadio, né tantomeno a guardare il Nizza in televisione: semmai a volte chiamava Pierre Lees-Melou per farsi dire il risultato: «Quand tu es si souvent blessé, tu es exclu». L’esclusione forzata, fortuita, certamente era non volontaria ma penalizzante psicologicamente: «En fait, tu ne sais plus où tu en es, tu te demandes si tu es encore à ta place dans le vestiaire». Ancora: «Je me suis demandé à un moment si le foot n’étais pas fini pour moi».

La fidanzata e il club lo aiutarono a uscire dal tunnel e ora, rientrato in campo, la rivincita di Le Bihan parte da qui, dalla volontà di chiudere delle bocche («J’ai très envie de faire fermer certaines bouches. Il n’y a plus grand monde qui croit en moi […]. je veux redevenir un joueur qui compte à Nice, marquer des buts à l’Allianz»). Ora c’è un solo anno di contratto rimanente, ma fosse per Le Bihan non ci sarebbe un secondo d’esitazione: «Je me suis toujours bien senti. En fait, je ne làcherai jamais». Così, in Nizza-Nantes, al momento della lettura delle formazioni, quando lo speaker ha scandito il suo nome, è partita un’ovazione. Mickaël sostituiva Ignatius Ganago, non ha giocato la sua miglior partita ma ha ritrovato il feeling col campo. Qualche giocata positiva, un paio di dribbling, un pallone controllato male e forse un’occasione sbagliata. Poi il ringraziamento su Instagram e il compleanno festeggiato ieri, il 16 maggio. Le candeline 29, il valore di Transfermarkt impietoso: 900mila euro per un calciatore che nel 2014/15 segnò 18 volte su 36 caps col Le Havre, in Ligue 2 di cui era capocannoniere. Il trasferimento a Nizza nell’estate 2015 (per 1,5 milioni di euro) doveva essere il passo definitivo. Non lo è stato: «Ho dovuto toglierlo dopo un’ora, ha avuto molti infortuni seri ma ha sempre lavorato e sono felice di rivederlo a questo livello» commentò Vieira, mentre Mickaël era già davanti ai giornalisti.

Matteo Albanese

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