La seconda semifinale di Confederations Cup è una miniera di opportunità per il Messico: la nazionale tricolor, già campione di questo torneo nel 1999, ha dimostrato di poter giocare a certi livelli e questa sera contro la Germania avrà l’occasione di poter far parlare di sé e di prendersi le sue rivincite.
Importantissimo per una nazionale che rappresenta la CONCACAF, ossia la confederazione del Nord e Centro America, misurarsi con una big europea, soprattutto se questa si può fregiare del vessillo di Campione del Mondo in carica. Il fatto che sia una Germania sostanzialmente alternativa è una sottolineatura sicuramente doverosa ma ormai troppo ripetitiva: il Messico non può guardare a queste sottigliezze e deve puntare dritto al raggiungimento di un risultato che sarebbe per certi versi storico.
Contro la Germania c’è qualche rivincita da prendersi soprattutto per quello che riguarda i Mondiali. Nel 1986 il Messico padrone di casa venne fatto fuori dai tedeschi e forse per la prima volta nella storia del torneo iridato il paese ospitante aveva davvero motivi per protestare. Poi c’è l’altro precedente del Mondiale 1998 in Francia con una nazionale messicana che giocava un calcio splendido fermata agli ottavi di finale ancora dai tedeschi nella partita che forse più di tutte le altre ha avvicinato la gente alla nazionale in un paese in cui l’amore per il calcio è contagioso ma l’amore per il proprio calcio non sempre trova grande continuità. All’ultimo Mondiale il Messico è stato fatto fuori dall’Olanda in un ottavo di finale dall’esito profondamente ingiusto: sul piano del gioco il Tri era stato superiore per larghissimi tratti ma venne tradito nel finale da un destino beffardo che fece in modo che il risultato venisse ribaltato grazie ad un rigore inventato passato alla storia in terra latinoamericana come il Piscinazo, ossia il grande tuffo, di Arjen Robben, uno che in Germania ha scritto le pagine più belle di una carriera strepitosa.
Il blasone e la storia per una semifinale unica che dopo la partita di ieri vale ancora di più per Osorio ed i suoi ragazzi. Già perché ad aspettarli a Mosca c’è il Cile e se si tratta di rivincite il Messico non c’è squadra che desidera incontrare più della Roja. L’anno scorso il 7-0 incassato in Copa America Centenario sotto gli occhi degli Yankees americani è stato un colpo dolorosissimo per il popolo messicano che spera di poter soffiare la coppa ai cileni in finale per rimediare alla figuraccia di dodici mesi fa.
Una partita per mille rivincite: il Messico questa sera ha un’infinità di motivi per dare il massimo e provare a raggiungere la seconda finale di Confederations Cup della sua storia.
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