Sicuramente la sfida tra Monaco e Montpellier al Louis II era tra le più attese della giornata. Appaiate a ridosso delle zone nobili della classifica, entrambe le squadre venivano da una sconfitta e si apprestavano ad affrontare lo scontro diretto per rimettere i puntini sulle I. La squadra di Niko Kovac è senz’altro quella che ha interpretato meglio la gara dominando il gioco per larghi tratti della gara e calciando ben 21 volte in totale verso la porta di Omlin. Dalla parte degli uomini di Der Zakaryan, l’inferiorità numerica arrivata dopo soli 19 minuti a causa dell’intervento scoordinato di Savanier (uomo cruciale) su Florentino Luis. Tuttavia, la rete di Mavididi aveva certamente preparato la bocca dei tifosi della Paillade al dolce sapore dell’impresa.
Partendo proprio dalla rete dell’ex Juventus, è arrivata in uno dei momenti peggiori per il Montpellier. L’illusione nasce proprio da qui. Il Monaco era padrone del campo e sembrava poter aprire lo score dei marcatori da un momento all’altro. Gélson Martins ha punzecchiato l’area arancioblù più volte e, da una sua iniziativa, era arrivato anche il gol di Ben Yedder poi annullato per offside. La mezzora che separa l’espulsione di Savanier dal gol di Mavididi vede primeggiare la mediana monegasca che mette in luce i suoi gioielli. Florentino Luis è solido e preciso, Tchouameni sbaglia poco e Diop, pur non incidendo, dà sempre l’impressione di avere il colpo in canna.
Una respinta, lo scatto di Mavididi che brucia sul tempo Matsima, il duello fisico vinto dall’inglese e il campo che si apre. Pochi attimi e la squadra di Kovac si trova sotto 1-0 con Lecomte che vede sfilare da ex il pallone dello svantaggio. L’inerzia della gara non cambia e, anzi, il Monaco mette più rabbia nelle sue azioni: l’unica cosa che era mancata per affermarsi sul campo. A fine partita il possesso palla del Monaco supererà l’80% e la percentuale di passaggi riusciti per le due squadre evidenzierà i valori visti in campo: 86% contro 54%.
Gelson Martins e Sidibé infiammano la fascia mancina del Monaco e Souquet si trova spesso a ripiegare in emergenza oltre la linea immaginaria disegnata da Congré, terzo della difesa composta anche da Hilton e Cozza. A venti dalla fine, l’ex Atletico Madrid sfrutta ancora una volta questa situazione a suo favore e, quando entra in area dal lato di Souquet, è chiaro a tutti cosa sta per accadere. Il contatto è sacrosanto e Ben Yedder non ha pietà dei suoi avversari rimettendo in asse la gara.
L’assalto finale dei monegaschi non ha successo, ma va segnalato l’ottimo impatto di Pietro Pellegri. Se per il Montpellier è Mavididi a prendersi la scena un po’ a sorpresa, per il Monaco è proprio l’ex Genoa che ha mostrato un piglio rinnovato. Con due colpi di testa ha provato a inserirsi nel tabellino marcatori: ha usato il fisico per appropriarsi dei palloni più remoti e i segnali mostrati sono senz’altro positivi.
Lo scontro diretto termina senza vincitori, ma il Monaco ha rischiato di vanificare il gol di Ben Yedder salvo poi affidarsi all’attento Lecomte. All’ex di giornata si deve la parata che scaccia la paura: Dolly era involato sulla sinistra e i guantoni dell’29enne parigino coprono il primo palo a dovere. Sarebbe stata una sconfitta immeritata per i monegaschi. Lontani dall’essere una squadra spietata, ma sulla buona strada per produzione in termini di gioco.
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