Alessandro Matri non potrà tornare a giocare con il Graffignana a causa di una normativa legata alla sua licenza UEFA A da allenatore
Alessandro Matri, ex attaccante di Juventus e Milan, era pronto a fare il suo ritorno sui campi di calcio a cinque anni dal suo ritiro, con una decisione che aveva suscitato grande entusiasmo tra i suoi fan e i compagni d’infanzia. Il progetto era semplice e pieno di nostalgia: Matri avrebbe giocato nuovamente per il Graffignana, la squadra in cui aveva mosso i primi passi dopo aver abbandonato il ciclismo giovanile.
Si trattava di una squadra di Seconda Categoria, un contesto completamente amatoriale, lontano dai riflettori delle grandi competizioni calcistiche. Tuttavia, la voglia di divertirsi e di rivivere quei momenti di spensieratezza con gli amici era un richiamo troppo forte.
Tutto sembrava pronto per il ritorno di Matri in campo, ma un ostacolo imprevisto ha bloccato il suo desiderio. Una regola del regolamento calcistico, sconosciuta a molti (compreso lo stesso Matri), ha infatti impedito il suo rientro. Solo pochi giorni dopo l’annuncio ufficiale da parte del Graffignana, l’ex calciatore è stato costretto a fare marcia indietro, chiarendo che non avrebbe potuto scendere in campo come previsto. La delusione è stata grande, soprattutto perché Matri era pronto a vivere di nuovo le emozioni del gioco che aveva lasciato cinque anni prima.
Ma cosa ha impedito a Matri di tornare a giocare? A spiegare la situazione è stato lo stesso ex calciatore attraverso una storia pubblicata sul suo profilo Instagram, dove ha spiegato le ragioni del suo improvviso dietrofront. Il motivo risiede nel suo status di allenatore, certificato dalla licenza UEFA A che aveva conseguito a Coverciano.
Questa licenza, necessaria per allenare a livello professionistico, comporta alcune restrizioni, tra cui il divieto per chi è iscritto all’albo d’oro degli allenatori di tornare a giocare, anche a livello amatoriale. “Purtroppo non potrò tornare a giocare”, ha scritto Matri, spiegando che nonostante l’invito degli amici e il suo entusiasmo, le norme impediscono il tesseramento di chi è già registrato come allenatore professionista.
Il regolamento è chiaro: una volta ottenuto lo status di allenatore, non è possibile tornare sui campi da gioco come calciatore, indipendentemente dal livello della competizione. Questa regola è stata una sorpresa per Matri, che aveva sperato in una deroga vista la natura amatoriale del progetto. Tuttavia, nonostante l’amarezza, Matri ha accettato la decisione e ha cercato di fare luce su una questione che ritiene meriti attenzione.
Nelle sue dichiarazioni su Instagram, Matri ha mostrato delusione, ma anche un desiderio di riflettere su come questa regola possa essere migliorata. “Non voglio assolutamente polemizzare”, ha precisato, spiegando che il suo intento era semplicemente divertirsi con i vecchi amici. Tuttavia, ha sollevato un punto importante: cosa succede ai calciatori che, a fine carriera, non trovano una squadra ma decidono di intraprendere la carriera di allenatore? Una volta ottenuta la licenza, non possono più scendere in campo nemmeno per partite amatoriali, un vincolo che Matri considera eccessivo. “Tornare con i miei amici d’infanzia sarebbe stato divertente”, ha affermato, sottolineando come il regolamento attuale privi i giocatori di questa opportunità.
Dopo il suo ritiro dal calcio giocato nel maggio 2020, Matri aveva rapidamente trovato una nuova direzione per la sua carriera. Dopo aver collaborato con Igli Tare alla Lazio, dove aveva assunto il ruolo di collaboratore tecnico, Matri aveva anche ottenuto la qualifica di direttore sportivo e allenatore con licenza UEFA A. Successivamente, Matri si era spostato in televisione, diventando un volto noto e apprezzato come opinionista sportivo su DAZN. La sua presenza in televisione è stata ben accolta, e Matri ha dimostrato di avere un futuro promettente nel mondo dei media sportivi.
Sebbene la possibilità di tornare a giocare sia sfumata, Matri ha dimostrato di saper affrontare la situazione con maturità, accettando le regole e continuando il suo percorso nel mondo del calcio, anche se in veste diversa. Nonostante la delusione, ha usato questa esperienza per sollevare una questione importante, sperando che in futuro si possa trovare una soluzione che permetta a chi ha intrapreso la carriera di allenatore di tornare a giocare in ambito amatoriale, senza troppe restrizioni.
In definitiva, il sogno di Matri di tornare a calcare i campi da calcio insieme agli amici del Graffignana non si è realizzato, ma il suo contributo al mondo del calcio continua, sia come allenatore sia come volto televisivo.
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